Isee 2022: cosa serve, dove farlo e gli errori da non fare

L’Isee è necessario per fare un punto della propria situazione economica. Andiamo a scoprire come si fa e cosa bisogna indicare per ricevere eventuali bonus e agevolazioni.

isee 2022
(Pixabay)

Per chi non lo sapesse, fare l’Isee è necessario per ricevere delle agevolazioni. Quest’anno il Governo ha stanziato fondi per dare il via a tanti incentivi e bonus. Basti pensare all’assegno unico, al reddito di cittadinanza, alle agevolazioni in bolletta, ecc. Ma andiamo a scoprire nel dettaglio cosa serve per fare l’Isee 2022.

L’Isee serve ad indicare qual è la propria condizione economica e l’andamento dell’intero nucleo famigliare. Ovviamente, per accedere alle agevolazioni, bisogna avere un reddito consono che non sia superiore ad una certa cifra.

Isee 2022: come si fa

isee 2022
(Pixabay)

Esiste quello ordinario, che si riferisce al patrimonio e al reddito dei 24 mesi precedenti, e quello c corrente, ovvero riferito all’anno precedenza.

Per avere l’Isee è necessario presentare la DSU, acronimo di Dichiarazione Sostitutiva Unica. Si tratta di un documento dove sono contenuti i dati anagrafici e le informazioni in merito a patrimonio e reddito del nucleo familiare.

Si può richiedere l’Isee in diversi modi. Si può richiedere comodamente da casa, accedendo al sito Inps oppure rivolgendosi al Caf.

Per calcolare l’Isee, è importante sapere che bisogna mostrare:

  • Codice fiscale
  • Stato di famiglia
  • Dichiarazione redditi
  • Documento identità
  • Contratto di affitto oppure copia del canone ultimo che è stato versato
  • Titoli posseduti
  • Saldo dei depositi postali o bancari
  • Certificazione unica redditi
  • Dati relativi al patrimonio immobiliare
  • Estratto conto depositi bancari e postali relativo al 31 dicembre del secondo anno precedente

Per quanto riguarda le modalità di calcolo, sono previste delle maggiorazioni in alcuni casi. Nello specifico, si parla di 0,35 per ogni ulteriore componente del nucleo familiare. Maggiorazione di 0,5 per ogni componente affetto da disabilità e di 0, 2 per nuclei dove ci sono almeno tre figli. Con un figlio inferiore a tre la maggiorazione, invece, è pari allo 0,3, mentre è di 0,35 in caso di 4 figli e, infine, di 0,5 per chi ha almeno 5 figli.

 

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