Contributi a colf e badanti, è in scadenza il termine ultimo per i versamenti

Contributi a colf e badanti, è in scadenza il termine ultimo per i versamenti

Contributi a colf e badanti
Foto Pixabay

Nelle case dove lavorano sia la madre che il padre c’è sempre bisogno di aiuto quando ci sono dei bambini. Non tutte le famiglie però possono permettersi l’assistenza di colf e badanti ma chi può li assume e anche per questo lavoro c’è un contratto ben preciso da stipulare con tanto di contributi da versare.

Mancano ancora pochi giorni ma è possibile farlo. Si avvicina il termine ultimo per versare i contributi e i datori di lavoro hanno tempo fino all’11 aprile relativi al primo trimestre dell’anno. I pagamentisi possono effettuare utilizzando l’avviso PagoPA messo a disposizione dall’Inps.

Nel corso dell’anno sono quattro le scadenze da rispettare da parte dei datori di lavoro per i versamenti dei contributi. Per il calcolo, il datore dovrà partire dalla retribuzione oraria prevista dal contratto e saranno applicate le aliquote Inps in vigore per il 2022.

Contributi a colf e badant: periodo di pagamento e detrazioni

Contributi a colf e badanti
Screen sito Inps pagamento contributi colf

Ricordiamo infatti che si pagano nei periodi dal 1 al 10 aprile per il primo trimestre, dal 1 al 10 luglio per il secondo trimestre, dal 1 al 10 ottobre per il terzo trimestre e infine dal 1 al 10 gennaio dell’anno successivo per il quarto trimestre in riferimento agli ultimi mesi dell’anno precedente.

Quindi questo mese l’ultimo giorno è l’11 perché come le altre scadenze fiscali anche i suddetti vengono posticipati di un giorno se il 10 coincide con una festività. Essendo il 10 aprile domenica, ecco che è consentito un giorno in più.

I pagamenti devono avvenire online tramite banche, uffici postali e altri istituti di pagamento. Si può utilizzare il Portale dei Pagamenti sul sito Inps con la carta di credito, di debito, prepagata o con addebito sul conto corrente ma anche le banche, presso gli Uffici postali e tramite gli altri cosiddetti Psp, ossia i Prestatori di Servizi di Pagamento che adereiscono al circuito PagoPa. Non si può usare il bollettino Mav, non più consentito dal 2020.

In chiusura si ricorda che i contributi versati dai datori di lavoro domestico sono detraibili e deducibili in dichiarazione dei redditi, secondo specifiche regole. Si ricorda che sono possibili anche dei benefici come alcune detrazione se i contributi versati sono per collaboratori che sonostati assunti per assistere persone non autosufficienti se l’Isee non va oltre 40 mial euro.

Le detrazioni sono del 19% per massimo 2.100 euro. Inogni caso comunque i contributi Inps sono deducibili dal reddito, fino ad un massimo di 1.549,37 euro.

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