H&M chiude i battenti in città: pronto il nuovo negozio

H&M, grande marchio di abbigliamenti chiude, dice addio entro le prossime settimane ma la città non c’entra con la decisione.

Grande marchio abbigliamenti
AnsaFoto

Ogni qualvolta un negozio chiude è sempre un grande dispiacere perché è un’attività economica che si ferma. Oltre al danno per il gestore, per i clienti e per chi ci lavora, lo è anche per la città perché significa un’entrata in meno. Se poi succede al centro, forse il danno è ancora maggiore.

È il caso di H&M che lascerà il posto che ora sta occupando al corso Vittorio Emanuele a Pescara. Entro fine giugno chiuderà i battenti ma la decisione ha poco a che fare con la città in sé o con la strada (elementi fontamentali affinché un’attività commerciale possa andare avanti).

Lo dice l’imprenditrice Simonetta Ferri, riporta ilpescara.it, che allo stesso momento dà anche una buona notizia. Il locale non resterà chiuso per molto tempo, per fortuna dei clienti e del commercio cittadino, perché prima che finisca l’estate, tra agosto e settembre, ci sarà un altro grande marchio che prenderà il posto al primo piano del grande locale.

L’attività è aperta nella città abruzzese dal 2009 e la scelta di porre fine adesso è stata presa con l’azienda, ha detto l’imprenditrice che con la sua famiglia rappresenta una delle più note sul territorio.

Proprio per il legame che c’è con la zona, Ferri ha confermato che c’è tutta la volontà di mantenere vivo il commercio del territorio, nonostante il periodo non sia dei migliori in generale per il paese.

Grande marchio di abbigliamenti chiude, a Pescara addio a H&M

Intanto Davide Urbano, segretario della Filcams-Cgil Pescara, conferma che H&M si sposterà in provincia, a Città Sant’Angelo. I sindacati sono interessati alla faccenda per la tutela dei posti di lavoro e Urbano ha affermato che ha già avuto un primo incontro con l’azienda svedese per affrontare proprio questo tema.

Di incontro in tal senso ce ne saranno altri perché è fondamentale preservare l’impiego dei tanti lavoratori che una catena del genere dà a tante persone, soprattutto in un periodo di grave crisi economica e inflazione come quella che stiamo vivendo.

 

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