Bonus 200 euro in base al reddito e non l’Isee: famiglie penalizzate

Il bonus 200 euro sarà alargito senza considerare l’Indicatore Economico, una situazione che può creare iniquità

bonus 200 euro
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Lo scorso 2 maggio il governo ha dato il via libera al bonus di 200 euro, una tantum che dovrebbe essere messo in busta paga per i lavoratori dipendenti a luglio mentre già a giugno i pensionati dovrebbero ricevere i soldi utili al contrasto all’inflazione.

Nella prima versione del Decreto aiuti hanno accesso al bonus i redditi che sono al di sotto dei 35 mila euro all’anno. Circa 28 milioni di italiani, aveva detto il capo del governo Mario Draghi nella conferenza stampa dopo il Consiglio dei Ministri. Ma dopo pochi giorni sono state già apportate delle modifiche, prima ancora che la legge diventi definitiva e che ci siano i decreti attuativi.

Giovedì 5 maggio in un altro Consiglio dei Ministri è stato stabilito che hanno diritto al bonus anche i lavotatori domestici, gli stagionali, chi è titolare di un assegno Naspi (l’indennizzo di disoccupazione) e chi beneficia del Reddito di Cittadinanza. Quest’ultimo punto ha fatto storcere il naso a molti.

E chi non era contento per la notizia, forse non lo sarà neanche per il metodo con il quale sarà elargito il bonus. Come detto l’aiuto è per chi guadagna meno di 35mila euro all’anno: ciò significa che l’indicatore per accedere al bonus sarà il reddito e non l’Isee (Indicatore della Situazione Economica Equivalente), rischiando di creare un’ingistizia.

Bonus 200 euro, differenze tra il reddito e l’Isee

Per ottenere il valore dell’Isee, infatti, bisogna presentare una serie di documenti per avere il quadro completo – come dice il nome stesso – della situazione economica. Si mostra infatti tutta la ricchezza, quanto si guadagna, i depositi bancari, postali, le proprietà immobiliari: l’Isee è dunque una fotografica più dettagliata.

Perché si dice che dando il bonus in base al reddito e non all’Isee è iniquo? Potrebbe presentarsi una situazione del genere: una famiglia con figli a carico e un mutuo da pagare supera di pochissimo i 35mila euro all’anno, non avranno i 200 euro. Rientrerà nella fascia invece un sigle che sfiora ma non tocca i 35mila euro e magari vive nella casa di proprietà.

Sulla stessa base dell’Isee sarà disposto anche l’altro tema del Decreto aiuti, il bonus trasporti: dovrebbero essere 60 euro per l’acquisto di un abbonamento per il trasporto pubblico a favore di studenti e lavoratori, sempre al di sotto di 35mila euro.

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