Pagare meno tasse se si cambia lavoro: la stangata si può evitare

Come pagare meno tasse se durante l’anno si ottiene un contratto con un altro datore di lavoro: basta una piccola attenzione

Tasse locali riforma Irpef
CUD 2021 (Foto Instagram)

Cambiare più volte lavoro nel corso dello stesso anno potrebbe avere ripercussioni sulla dichiarazione dei redditi. È una situazione che può concretizzarsi frequentemente vista la precarietà del mondo del lavoro italiano. Ciò significa che chi ha un contratto a termine che purtroppo non viene rinnovato, deve cercare un altro datore di lavoro. A fine anno dunque si troverà varie Dichiarazioni uniche da dover consegnare per la dichiarazione dei redditi.

Per evitare brutte sorprese c’è un errore che non bisogna commettere. In particolare, quando si cambia lavoro, basta chiedere a quello che ormai è l’ex datore di lavoro la Certificazione unica provvisoria che dovrà consegnare alla nuova azienda.

Pagare meno tasse se si cambia lavoro, basta un documento

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Ma di cosa si tratta? Avere diversi lavori in un anno può significare che nelle operazioni di conguaglio risulterà un debito Irpef. Chiariamo innanzitutto che il cambio di lavoro non porta al pagamento di nuove o maggiori tasse.

Com’è noto il datore di lavoro agisce come sostituto d’imposta e trattiene l’Irpef in base allo scaglione di riferimento. Dunque il datore prenderà in considerazione solo le informazioni di cui è a conoscenza, la retribuzione che garantisce.

Non conoscendo altri redditi, il datore potrebbe tassare i redditi applicando un’aliquota Irpef più bassa di quanto effettivamente dovuto. Dunque è un aspetto positivo momentaneamente per lo stipendio, ma potrebbe esserci un contraccolpo quando avverrà la dichiarazione dei redditi.

In pratica, sulle trattenute delle diverse aziende con le quali il lavoratore ha prestato servizio durante un anno solare, i dati nei fatti non saranno reali perché ognuna di essa lo calcolerà sulle informazioni di cui è a conoscenza, sullo stipendio lordo e netto che eroga al dipendente. Senza sommare i precedenti stipendi, i conti saranno sballati e in sede di dichiarazione, ecco che può arrivare il conto salato.

Dunque per evitare che si possa verificare una spiacevole situazione del genere, affinché la seconda azienda possa calcolare anche le ritenute delle prima e avere una visione complessiva della situazione, consegnare la Certificazione unica provvisoria è la sola modalità che può evitare problemi.

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