Treni gratis per risparmiare sull’energia: è già realtà

Treni gratis, un’azione concreta per fronteggiare l’emergenza che stiamo vivendo e inquinare di meno: come funziona

treni gratis
AnsaFoto

Ormai è chiaro che per fare qualcosa contro il surriscaldamento mondiale, bisogna agire concretamente e non solo con i protocolli che puntualmente vengono disattesi. C’è bisogno di “azioni che ci permettano di difendere i nostri valori e il nostro stile di vita” ha detto il capo del governo spagnolo Pedro Sanchez parlando al Parlamento, annunciando importantissime e storiche misure a favore dell’ambiente.

Oltre all’incremento dello smartworking che consente minori spostamenti, la notizia che risalta su tutte è che per tre mesi, in via sperimentale, i treni del trasposrto locale di bassa e media percorrenza saranno gratis.

Ma nel concreto come si farà a viaggiare senza pagare? Da settembre e fino al 31 dicembre lo Stato rimborserà ai passeggeri il 100% degli abbonamenti dei treni. La decisione ha un duplice obiettivo: fronteggiare la crisi energetica causata dalla guerra in Ucraina con le tariffe che costano moltissimo e proteggere l’ambiente incentivando i cittadini a usare i mezzi pubblici e non le auto. In questo modo le emissioni di Co2 subiranno una riduzione.

Treni gratis in un momento complicato per i trasporti

LE NOTIZIE IMPORTANTI DA NON PERDERE OGGI:

La notizia arriva comunque in un momento delicato per i trasporti. Muoversi è diventato fiddicile. Il virus Covid-19 non è sparito del tutto e c’è sempre il timore contagio. In più ci sono tanti problemi che riguardano il traffico aereo con gli scioperi del personale di varie compagnie, Easyjet, Volotea e Ryanair.

I disservizi sono legati alla pandemia. Durante la fase più acuta della crisi molte compagnie sono state costrette a cancellare voli o a ridurre il numero dei passeggeri, cancellando ad esempio l’ultima fila. Ora che molte restrizioni non ci sono più, il traffico è ripreso con maggiore regolarità ma non mancano i problemi all’interno delle compagnie.

Durante la pendemia il numero del personale è stato ridotto a causa di licenziamenti, contratti non rinnovati o dimissioni per chi nel frattempo ha trovato un altro impiego. Adesso gli aeroporti sono in sofferenza e non hanno addetti a sufficienza e dove c’è, non mancano motivi per scioperare.

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