Oro usato, quanto vale oggi: se non lo portate più, vendetelo

Oro usato: il prezzo del metallo prezioso varia in base a diverse valutazioni del mercato. Perché è così importante

Oro
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L’oro è il metallo prezioso per antonomasia. Anche nel linguaggio parlato in riferimento a un valore enorme, si dice che è d’oro, anche se il soggetto del discorso è una persona.

Il peso che ha avuto l’oro sulla storia dell’umanità è enorme. Un esempio, l’importazione – con l’argento –  dalle Americhe scoperte alle fine del ‘400. Durante tutto il successivo secolo nel vecchio continente che era stato invaso dai metalli, c’era stata una grandissima inflazione.

Perché è tanto prezioso? Ha delle caratteristiche speciali. È estremamente durevole e resistente anche a varie forme di acido. È anche un’importantissima materia prima per non parlare poi di gioielli e oggetti estetici.

Fino a poco più di un secolo fa l’oro era un vero e proprio standard con il sistema chiamato appunto aureo. Oggi il valore è calato ma resta elevato e resta un importante strumento di garanzia. Non a caso le riserve di ogni Stato sono auree, da utilizzare come ultimissima spiaggia in caso di insolvenza dei debiti.

Per lo stesso principio, le riserve auree dei cittadini sono appunti i gioielli di famiglia. Pezzi da conservare e tramandare di generazione in generazione. Ricordi dal fortissimo valore affettivo ma anche economico.

Oro, il valore è altissimo

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Il mercato dell’usato dell’oro è sempre abbastanza florido. Maggiore è la richiesta e maggiore è la valutazione. Non a caso nelle crisi l’oro è maggiormente richiesto. Si fa soprattutto riferimento alla purezza che è di 18 carati.

Ciò significa che in un grammo di metallo usato, 18 carati corrispondono a circa 40 euro. Il calcolo dunque è già fatto. Un chilo di oro di questa portata costa circa 40mila euro.

A quanto apponto l’oro di riserva dello Stato italiano? Secondo i dati diffusi dal sito della Banca d’Italia sono 2.452 tonnellate, di cui 4,1 tonnellate è moneta, il resto è in lingotti. Ma non si trova tutto a Roma. Gli Stati dislocano parte delle proprie riserve anche all’estero.

I motivi di tale scelta sono storici (i luoghi dove l’oro è stato acquistato) ma anche di sicurezza, per minimizzare i rischi. L’oro italiano è conservato per la maggior parte in casa, il 44,86%, negli Stati Uniti il 43,29%, 6,09% in Svizzera e la parte più piccola nel Regno Unito, il 5,76 pari a 141,2 tonnellate.

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