“Ferragosto ci matura grano e mosto” ricorda un vecchio detto popolare ma di questi tempi maturano anche le truffe sul bonifico per le vacanze. A Rimini l’ultimo incredibile caso

Mancano pochissimi giorni a quello che viene comunemente definito il cuore dell’estate, il fine settimana di Ferragosto. Parliamo dei giorni in cui, per davvero, tutta Italia si ferma per qualche ora di meritato riposo.
C’è chi ne approfitta per correre al mare, chi sceglie la montagna o i laghi, chi opta per le città d’arte e purtroppo c’è anche chi è costretto a fermarsi a casa per i più disparati motivi da quello economico a quello legato ad esigenze familiari.
Le statistiche diffuse in tal senso dalla Federturismo ad inizio della settimana che ci proietta sul Ferragosto parlano di otto italiani su dieci pronti a partire per i luoghi di villeggiatura. Una percentuale importante, enorme, una percentuale importante capace di restituire in pieno l’effettiva uscita dall’emergenza coronavirus covid-19.
Ferragosto, la brutta sorpresa arriva dopo il bonifico

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Molti, sempre secondo Federturismo, si sono prenotati per tempo sfruttando i pacchetti offerta e gli sconti dei principali siti di settore. Per i ritardatari però ci sono ancora molte possibilità, soprattutto su internet.
Ma attenzione. Perché proprio approfittando delle corsa all’ultimo ombrellone libero che si scatenano gli hacker ed i truffatori. Gli ultimi della serie vengono segnalati sulla Riviera Romagnola e precisamente nella Capitale del Divertimento Anni Ottanta, Rimini.
Secondo quanto riporta un sito di informazione locale proprio sfruttando le esigenze dei turisti del last minute, un noto albergo della costa adriatica ha ideato una truffa incredibile. La struttura, composta da 40 stanze, ha accettato, per lo stesso periodo, prenotazioni e relativi bonifici per 500 persone. Oltre dieci volte la soglia di disponibilità.
Come preventivabile sui social è scattata la rivolta dei turisti beffati. Sulla vicenda è facile rintracciare, tanto su Facebook quanto su Instagram, post indignati di utenti di Arezzo, Milano, Perugia, Torino, Roma e di vari centri di Campania e Puglia.
Due i dati che avrebbero dovuto insospettire i turisti, la richiesta di una caparra a copertura della prenotazione del 90% ed il fatto di doverla versare su una Banca con IBAN estero. Ma il danno ormai è fatto. Noi della Redazione di Bonifico Bancario per completezza di informazione abbiamo fatto una piccola verifica ed abbiamo scoperto che nell’albergo le stanza non risultano più in prenotazione. Una magra consolazione per i truffati.