Truffa online, rimborso da PostePay: la sentenza parla chiaro

Una sentenza dell’estate del 2022 ribalta completamente la giurisprudenza corrente sul rimborso relativo ad una truffa subita da una Carta Postepay. Ecco cosa è successo

Postepay
Postepay (Foto Twitter)

La pandemia da coronavirus covid-19 ha spinto gli ultimi, riottosi, consumatori a dotarsi di strumenti informatici per gestire il proprio flusso di denaro. Consapevole di questa esigenza Poste Italiane Spa ha spinto con forza sui nuovi servizi, in particolare su quelli del settore Postepay e Bancoposta.

Un dato diffuso dalla stessa ex Azienda di Stato per l’esercizio dei Servizi Postelegrafonici parla di oltre sette milioni di carte di credito circolanti a cui si sommano i milioni di conto corrente Banco Posta attivi.

Un dato enorme, peraltro spesso criticato dai concorrenti dagli istituti di credito privati, che considerano i servizi finanziari di Poste Italiane una sorta di “concorrenza sleale”. Di certo avere come azionisti di maggioranza Cassa Depositi e Prestiti, con il 35% delle azioni ed il Ministero dell’Economia e delle Finanze, con il 30% aiuta a tenere i marosi del  mercato con serenità

Postepay, la nuova giurisprudenza sui rimborsi per truffa

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Messaggio Postepay (Screenshot)

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Ma c’è un altro versante sul quale la polemica tra gli istituti di credito e Poste Italiane è feroce, la sicurezza bancaria ed interbancaria. E quello che vi stiamo per raccontare è, in tal senso un caso di scuola.

I fatti di cui vi parliamo si sono svolti a Palermo nel maggio del 2021 ed hanno visto come protagonista, suo malgrado, un giovane lavoratore del capoluogo siciliano. Il giovane, titolare di una Postepay Evolution che utilizzava, grazie all’IBAN contestuale come strumento per ricevere lo stipendio una sera, all’atto di fare l’estratto conto si è accorto che il saldo era di un euro.

Il saldo precedente era 4.000 euro. Qualcosa non andava. Studiando i movimenti si è reso conto di essere stato vittima di una truffa online. Si è immediatamente rivolto tanto ai Carabinieri quanto all’Ufficio Postale dove aveva acquistato la carta di credito. Ma con suo grande disdoro Poste Italiane gli ha comunicato che non poteva aiutarlo.

Il giovane non si è dato per vinto e si è rivolto al Giudice di Pace di Palermo Antonino Galatolo il quale, dopo un periodo di verifiche ,nelle scorse settimane ha emesso una sentenza che cambia la giurisprudenza corrente.

Poste Italiane, infatti, è stata condannata a risarcire, per intero, la somme scomparsa dalla disponibilità del correntista. La motivazione è chiara e netta è compito dell’azienda rendere inaccessibili le password, i codici e gli otp ai malviventi soprattutto se la condotta del cliente è conforme le indicazioni contrattuali.

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