Pagamento con il Pos, scontrino più caro: gelateria nella bufera

Pagamento con il Pos, costa di più rispetto al contante: il gestore della gelateria contattato dalla giornalista

Screen Instagram Selvaggia Lucarelli

Un prezzo se paghi in contanti, un altro se lo fai con la carta, ovviamente infrangendo le regole. Nessuna legge consente di fare ciò, anzi, è vero il contrario.

È quanto successo in una gelateria a Vittorio Veneto, nel Trevigiano, denuncia la giornalista Selvaggia Lucarelli, non nuova a questo tipo di segnalazioni.

Ma facciamo un passo indietro e proviamo a capire perché succede questo. Dallo scorso 30 giugno tutti i commercianti così come i professionisti – in pratica cho vende beni o servizi – non possono rifiutare un pagamento con il Pos.

Se un cliente vuole pagare con la carta deve poterlo fare. Ciò non significa – come molti detrattori della legge hanno fatto credere – che bisogna pagare necessariamente con il Pos. Il contante, fino a 2mila euro, è sempre ammesso, ovviamente ottenendo in cambio una ricevuta.

Solo in caso di impossibilità oggettiva si può rifiutare di non usare il Pos, quando ad esempio il dispositivo è rotto o manca la linea. Ma a non tutti i commercianti va giù l’idea del pagamento tracciabile.

Pagamento con il Pos più caro di 17 centesimi: il caso

LE NOTIZIE IMPORTANTI DA NON PERDERE OGGI:

Il video pubblicato sui social dalla giornalista mette in risalto che un cono e una granita pagati in contanti costano il 3% in meno di quelli pagato con carta di credito. 5 euro e 60 centesimo in contanti, 5 e 77 centesimi con la carta, a circa un’ora di distanza, stessa quantità e stessa gelateria.

La giornalista ha contattato telefonicamente il gestore e ha pubblicato l’audio della telefonata. Il gestore ha spiegato che il 3% in più è dovuto ai rincari di latte, uova e zucchero che hanno subito e siccome sono sempre in aumento, non può aggiornare un listino prezzi ogni mese.

Vicino alla casa c’è l’avviso degli aumenti al 3%. La Lucarelli gli fa notare che c’è però una differenza per chi paga in contanti. Il gestore dice che è uno sconto riservato a chi  sceglie questa modalità di pagamento.

La giornalista ribatte ancora sostenendo che più che uno sconto per chi paga in contanti, è uno aggravio per chi paga con la carta e a quel punto la converazione si interrompe.

La gelateria è stata contattata anche da altri giornalisiti. A La tribuna di Treviso, il gestore ha precisato che con l’obbligo del Pos la banca si tiene il 3% sui pagamenti elettronici. Se non ci fosse questa commissione, non ci sarebbero porblemi a fare lo stesso prezzo.

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