Il tabaccaio contro il POS: avete rotto i co***oni

Tabaccaio contro Pos: nuovo caso in Italia ma questa volta a far discutere sono anche i modi e le offese contro i clienti

Cartello tabaccaio contro Pos (foto Twitter)

“Muore la vacca e muore il vitello, muore la pecora e muore l’agnello. Muore la gente piena di guai ma i rompico***oni non muoiono mai”. Ecco la strofa dedicata a chi vuole pagare con la carta che il tabaccaio di San Terenzio a Lerici, vicino La Spezia, ha affisso all’interno della propria attività.

La foto l’ha diffusa la giornalista Selvaggia Lucarelli che da quasi due mesi sta portando avanti la battaglia di denuncia delle attività che non accettano i pagamenti con il Pos.

Dal 30 giugno scorso è obbligatorio avere il dispositivo per pagare con la carta. I commercianti, così come i professionisti, non possono rifiutare di accettare il pagamento.

I pagamenti in contanti ovviamente sono sempre consentiti ma se il cliente vuole usare la carta, non deve ricevere il rifiuto. La legge prevede il diniego solo in casi di rottura del dispositivo o mancanza di linea. Problemi però che deve cercare di risolvere il prima possibile.

Il tabaccaio contro il POS: la discussione via social

LE NOTIZIE IMPORTANTI DA NON PERDERE OGGI:

La Lucarelli attraverso i propri canali social sta pubblicando segnalazioni di rifiuti di ricevere il Pos e foto di cartelli dove si legge che si accettano solo contanti.

In queste settimana ha reso noto anche la vicenda del gelataio che aveva prezzi differenti: chi voleva pagare con la carta, aveva una tariffa maggiorata.

L’ultima foto sta facendo discutere molto. Pubblicata su Twitter, basta leggere i commenti. Alcuni ovviamente parlano di evasione fiscale, altri invece gustificano la richiesta di non accettare la carta visto che ci sono le commissioni da pagare.

Alcuni utentisottolineano che ci sono dei sistemi che azzerano le commissioni e dunque è volontà dei commercianti non far pagare con la carta.

In evidenza, però, il contenuto del cartello in sé, le parole usate, i modi, perché è un’offesa a tutti gli effetti per chi vuole pagare in modo tracciabile e ne ha tutto il diritto.

Non mancano gli utenti che raccontano delle proprie esperienze all’esterno e di come, dopo giorni e giorni di permanenza, non hanno mai pagato in contanti, qualsiasi fosse la cifra. Invece nei giorni scorsi a Milano un tassista ha insultato dei turisti per via del pagamento con la carta.

Impostazioni privacy