Reddito di Cittadinanza, occhio ai controlli per stanare tutti i furbetti

Reddito di Cittadinanza, le verifiche sono fondamentali per far emergere i casi di tentativi di truffa con le erogazioni non dovute

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Il Reddito di Cittadinanza è sempre un argomento al centro del dibattito politico e ora ancora di più con le elezioni imminenti. Il sussidio è sempre stato oggetto di polemiche tra chi lo difende a spada tratta (il Movimento 5 stelle che l’ha concepito) e chi lo osteggia (come Fratelli d’Italia).

Chi è contrario, oltre a non accettare l’idea in sé poiché viene visto come uno strumento che dà soldi a chi non lavora, spesso è stato fatto oggetto di aspre critiche a causa dei tantissimi furbetti che hanno ottenuto l’agevolazione senza avere alcun diritto, calpestando la legge.

Come funziona oggi la macchina dei controlli sul Reddito di Cittadinanza? Sono previsti interventi congiunti preventivi, successivi e a campione da parte dell’INPS e dei Comuni.

Reddito di Cittadinanza, come avvengono le verifiche

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All’Istituto di Previdenza infatti spetta la prima fase dei controlli preventivi sui requisiti anagrafici. In precedenza di esclusiva competenza dei Comuni: la verifica avviene a priori su tutte le domande effettuate.

Il controllo riguarda dunque i dati anagrafici, di residenza, di soggiorno e di cittadinanza dichiarati in ogni domanda del Reddito di Cittadinanza sono preventivamente verificati dall’Inps. In caso di incertezza si potranno richiedere informazioni aggiuntive ai Comuni.

Durante questa fase ovviamente l’erogazione delle somme è sospesa e sarà riattivato se dopo 120 giorni non ci saranno comunicazioni da parte del Comune. Però il responsabile del procedimento dell’ente territoriale è chiamato a fornire i dati rispondere per il danno erariale causato dall’eventualità se le somme saranno erogate senza diritto.

Il ruolo dei Comuni

Quando invece viene presentata una domanda per il Reddito di Cittadinanza i Comuni devono effettuare le verifiche sostanziali e i controlli anagrafici sulla composizione del nucleo familiare dichiarato. Ricordiamo infatti che questo ultimo punto è indispensabile poiché se in famiglia c’è un componente che ha uno stipendio fisso, l’aiuto non può essere erogato. Anche dopo l’erogazione ci saranno i controlli e in molti casi sono emersi i furbetti.

Per lo svolgimento di tali verifiche l’Inps mette a disposizione ai Comuni le informazioni rilevanti tramite la piattaforma del Sistema Informativo del Reddito di Cittadinanza. Tramite essa i Comuni dovranno rendere conto anche allo stesso Inps qual è stato l’esito delle proprie verifiche.

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