Pensione di invalidità: rischi la sospensione se non ti metti in regola

Pensione di invalidità, è importante rispettare alcuni adempimenti per poter continuare a beneficiare dell’indennizzo

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La Mia Pensione (Foto Twitter)

Controlli dell’Inps su tutti i fronti. L’Istituto di Previdenza ha comunicato che dal 14 settembre è cominciata la seconda fase di verifica per i pensionati residenti all’estero. Non è l’unica categoria che rischia la sospensione: tale possibilità riguarda anche gli invalidi civili.

I controlli infatti sono continui e una volta ottenuta l’indennità bisogna rispettare le regole imposte e fornire le prove per continuare a godere del servizio erogato. L’Inps ha già infatti comunicato di aver avviato l’iter di sospensione e revoca per i beneficiari che non hanno fornito i dati della propria situazione reddituale. Chi non ha effettuato la Dichiarazione dei redditi o inviato il Modello RED per l’anno 2018, potrebbe versi sospendere il trattamento economico.

Entro 60 giorni dalla ricezione della raccomandata con l’invito a regolarizzare, chi è titolare di invalidità civile e di assegno sociale dove provvedere a comunicare la propria situazione reddituale.

Pensioni di invalidità, cosa prevede la procedura di controllo

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Le prestazioni di invalidità civile e l’assegno sociale, infatti, sono legate al reddito. Per tale ragione i beneficiari devono dimostrare di non averne uno superiore alla soglia minima stabilita dalla legge.

La procedura che prevede la comunicazione all’Inps è necessaria per chi si vede riconoscere la pensione di inabilità, l’assegno mensile di assistenza, pensione ai ciechi civili, la pensione ai sordi e l’assegno sociale.

L’Istituto di Previdenza ha comunicato nel messaggio n. 3350 che in seguito ad accertamenti, i cittadini che avrebbero dovuto presentare la dichiarazione dei redditi 2019 (dunque relativa all’annualità 2018) o il modello RED, né che hanno risposto al sollecito, sono 36.763. Cosa succederà ora? Ci sarà prima la sospensione e poi la revoca delle prestazioni economiche.

Per quanto riguarda le pensioni  di invalidità civile a partire dal 2018, l’Inps otterrà le informazioni necessarie seguendo una procedura ormai consolidata. Per prima cosa verranno estratti i beneficiari di assegno mensile di assistenza, pensioni di inabilità per invalidità civile, di pensioni per cecità assoluta o parziale, di pensioni per sordità che rientrano nella fascia di età da va dai 18 a 65 anni e 7 mesi.

Il secondo passo è che i soggetti interessati riceveranno un sollecito tramite raccomandata A/R, per ribadire la necessità di regolarizzare. Ci saranno poi 60 giorni di tempo dalla ricezione del sollecito per comunicare i redditi. In caso di mancata risposta la prestazione sarà sospesa.

Trascorsi altri 120 giorni dalla data di sospensione, la prestazione sarà revocata in via definitiva e sarà calcolato il debito relativo agli anni di reddito non dichiarati (dal 2018 al 2022).

Pensione di invalidità rischio revoca: come fare

È diversa invece la procedura per l’assegno sociale, la pensione sociale e l’assegno sociale sostitutivo. L’Inps provvederà ad inviare tramite raccomandata A/R un sollecito. Anche in questo caso la scadenza prevista per presentare la dichiarazione è di 60 giorni. Con il mancato riscontro l’Inps procederà alla sospensione della prestazione relativamente all’anno di reddito 2018, quello non dichiarato, e al recupero delle prestazioni pagate e non dovute.

Come bisogna fare per regolarizzare la propria situazione reddituale per l’invalidità civile? Sia per le pensioni di invalidità che per gli assegni sociali, chi riceve la raccomandata con il sollecito da parte dell’Inps, può comunicare i dati che mancano entrando nella propria area riservata MyINPS. Si accede con SPID, CNS e CIE.

Il percorso da seguire è: Prestazioni e Servizi; Servizi; Domanda di Prestazioni pensionistiche: Pensione, Ricostituzione, Ratei maturati e non riscossi, Certificazione del diritto a pensione; Variazione prestazione pensionistica: Ricostituzioni/Supplementi; Ricostituzione pensione; Reddituale;
Ci si può anche affidare ai patronati e ad altri soggetti abilitati.

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