Infiltrazioni mafiose nell’economia: è stato di allarme

Il Piano Nazionale di Rinascita e Resilienza, il PNRR è pesantemente nel mirino delle organizzazioni mafiose, le infiltrazioni sono dietro la porta. La conferma arriva dalla DIA. Tutti i dettagli 

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Persona Ristretta (Foto Pexels)

Secondo i dettami del Governo guidato da Mario Draghi, in carica dal febbraio 2021 a fine mandato, ma anche secondo gli intendimenti del Premier in pectore Giorgia Meloni, il Piano Nazionale di Rinascita e Resilienza, il PNRR, è il cuore dell’uscita del Paese della crisi. Una crisi economica che, ricordiamo, ad oggi ha fatto segnare perdite per 70 miliardi di euro, il 3% del Prodotto Interno Lordo e riacceso la spirale di inflazione e stagnazione.

Ad oggi i temuti meccanismo macroeconomico di perdita del potere di acquisto sono attestato all’8,9% con una crescita stimata oltre il 10% entro Natale, ed al 9,1% con conseguente fermo dei consumi. A tutto questo si somma il drammatico aumento dei prezzi delle bollette di acqua e gas. Tutti fattori che rischiano di gettare l’Italia nelle recessione più nera.

Infiltrazioni mafiose: è allarme

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Come detto, tanto il Premier uscente Draghi, quanto la Premier entrante Meloni, per uscire da questo stato di cose considerano decisivo il PNRR, il Piano di Rinascita e Resilienza. Il PNRR che in realtà non è altro che un maxi prestito per investimenti da 191 miliardi che l’Unione Europea erogherà all’Italia per superare i danni delle pandemia da coronavirus covid-19. La somma totale sale a 222 grazie agli interventi dello Stato.

Una cifra enorme, la somma di tre, forse quattro Leggi di Bilancio, una cifra necessaria e modernizzare e rendere efficiente il Paese, una cifra su cui, inevitabilmente hanno messo gli occhi le organizzazioni mafiose.

E’ proprio sui fondi del PNRR, infatti, che si concentrano, secondo la Relazione finale per l’anno 2021 della Direzione Investigativa Antimafia, la DIA, le attenzioni delle organizzazioni criminali. Organizzazioni che, sempre secondo la Relazione, hanno “dismesso” le eclatanti manifestazioni di violenza per infiltrare i propri adepti nei gangli dello Stato.

I dati sono chiari. Solo nella seconda parte del 2021 sono stati sequestrati beni ad insospettabili per 165 milioni di euro. Altri 108 milioni sono emersi dalle confische mentre sono 373 le interdittive antimafia e ben 69.000 le segnalazioni di attività economiche sospette.

L’ennesima conferma del lavoro che costò la Vita ai Giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, e degli uomini e le donne delle loro scorta, i quali già 30 anni fa avevano individuato l’architettura su cui agisce la criminalità organizzata moderna, l’infiltrazione e l’inquinamento delle attività economiche

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