Niente più canone Rai per chi ha queste patologie

Forse non sapevate che, secondo la legge, ci sarebbe una categoria di soggetti che possono astenersi dal pagare il tributo televisivo.

rai canone patologie
(Wikicommons CC-BY-2.0)

In Italia, come sappiamo, ci sono alcune tasse di svariate tipologie che si devono pagare. Per esempio, ci sovviene quella sui beni immobili, detta Imu, oppure quella per il fatto di possedere un’automobile, cioè il cosiddetto bollo.

Tuttavia, benché ci siano canali televisivi in chiaro che, per forza di cose, non richiedono alcun pagamento, Rai, fin dagli esordi, considerata come un’emittente di servizio pubblico, ha, per l’appunto, aggiunto il canone di abbonamento.

Questo tributo che, al giorno d’oggi, si attesta sulla cifra di 90 euro, è tenuto a corrisponderlo, a livello annuale, ogni cittadino in possesso di un televisore. Naturalmente, non dovrà pagarla chi, invece, può dimostrare di non avere un apparecchio televisivo.

Nella fattispecie, attualmente, tale canone viene richiesto direttamente nella bolletta dell’energia elettrica ed è suddivisa, quindi, in cinque rate.

In particolare, in questo caso, se si pensa di non volerlo acquistare, allora, c’è la possibilità di effettuare una proceduta specifica che dovrà essere fatta, però, entro dei termini precisi di tempo.

Comunque sia, come vogliamo sottolineare nel Bel Paese esiste una legge, numero 104, per la precisione, che, nei casi ritenuti più gravi di disabilità, prevede di elargire un contributo economico a chi, per forza di cose, non ha grandi possibilità lavorative.

L’esenzione dal canone Rai

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Ma, a dire la verità, anche in questa condizione, non sarebbe prevista l’esenzione dal canone Rai. Anche se, attenzione, c’è un caso che potrebbe invece poterla ricevere. Vediamo, allora, di seguito, di capire meglio di che cosa si tratta.

Sembra, infatti, stando a fonti affidabili, che possano non pagare il canone Rai soltanto i soggetti che rientrano nella condizione della legge 104, ma che, lo sottolineiamo, devono avere anche spostato la residenza in una casa di riposo.

Per di più, però, bisogna necessariamente persino ricordare che questa esenzione non avviene di certo in maniera automatica. Proprio per questo motivo, se si è in una situazione come quella appena descritta, è bene non dimenticarsi di seguire la prassi.

La disdetta, però, dovrà essere comunicata all’Agenzia delle Entrate, e, per l’esattezza, è alla Direzione Provinciale I di Torino. Nel caso possediate una posta certificata, allora, potreste comodamente inviare la richiesta tramite indirizzo e-mail.

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