Arriva l’email e si ritrova col conto corrente vuoto

L’email truffa che sta colpendo tante persone: come difendere i propri soldi dagli attacchi dei criminali senza scrupoli

Email truffa
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Purtroppo sono sempre più diffuse le truffe da remoto. I cybercriminali hanno varie possibilità per aggirare le vittime mettendo mano direttamente nei loro conti. Lo fanno via sms, allegando un link dal quale, incutendo timore che ci sia qualcosa di strano come l’accesso al proprio conto, ottengono i dati sensibili.

Ma lo fanno anche via telefono o con l’e-mail, come successo di recente a una donna di Ischia. Il quotidiano Il Golfo ricostruisce quanto è accaduto. Una residente dell’isola napoletana ha ricevuto una telefonata dalla propria banca. La truffa non era questa, dall’altra parte della cornetta c’era davvero l’istituto di credito. Il raggiro, purtroppo, era già stato compiuto.

Email truffa: la telefonata delle banca

LE NOTIZIE IMPORTANTI DA NON PERDERE OGGI:

La banca ha chiesto alla propria cliente di rientrare con il conto. La donna nulla sapeva, non era a conoscenza della parte scoperta. Ha così appurato che erano state addebitate alcune spese per apparecchiature elettroniche acquistate a Napoli.

La titolare del conto è rimasta vittima proprio di uno scambio di email avviato quando doveva ricevere la nuova carta di credito. I truffatori sono venuti a conoscenza dei dati sensibili della carta e hanno avuto accesso al conto.

Il passo successivo è stato quello di sporgere denuncia contro ignoti. La speranza di chi resta vittima di una truffa del genere è ovviamente riuscire a recuperare tutti i propri soldi. In alcuni casi, dopo molto tempo, i correntisti sono riusciti a riprende tutto, venendo rimborsati anche dalla banca. Che ciò possa avvenire di nuovo non è scontato perché sono tutte da verificare le eventuali responsabilità dell’istituto. L’indagine è partita ma risalire ai responsabili purtroppo non sarà facile (ma neanche impossibile).

Mai fornire i dati personali

Truffe del genere purtroppo sono all’ordine del giorno. Ricordiamo che la banca, la posta o le agenzie di assicurazione non interagiscono via email o sms. Quando dunque ci troviamo sullo smartphone un messaggio a nome di un ente (che sia anche Inps o Agenzia delle Entrate) è un tentativo di truffa.

I succitati organi operano via posta ordinaria e mai chiedono o danno informazioni private attraverso altri mezzi. Deve essere alta l’attenzione dell’utente e non deve cadere nei tranelli. Solitamente il primo approccio è allarmistico.

Si dice, ad esempio, che qualcuno ha provato ad accedere al conto e dunque per rimediare chiedono dati sensibili. Questi non vanno mai comunicati a nessuno, neanche di persona in banca o alla posta, in modo particolare il Pin della carta.

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