Limite contanti e POS: come funziona in Europa

Limite contanti e POS: la proposta della Lega di alzare il tetto massimo fa discutere molto. Quali sono le leggi in altri paesi

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Il limite massimo all’uso dei contanti è una questione che ha sempre fatto discutere. Ora l’argomento è tornato ad occupare spazi considerevoli sulle pagine dei giornali dopo la proposta della Lega che vuole alzare il tetto a 10mila euro.

Fino al 31 dicembre prossimo è posto a 2mila euro e dal 1 gennaio 2023 scenderà a 1.000. Ma se l’idea del Carroccio dovesse realizzarsi entro i prossimi due mesi, questo dimezzamento non avverrà mai.

Negli anni la soglia è cambiata spesso e il più delle volte verso il basso. Nel 2008 era addirittura 12.500 euro e nel 2010 a 5mila. Arriva a 1.000 nel 2011, anno della speculazione, per poi risalire a 3mila con la Legge di Stabilità nel 2016.

Limite contanti e POS: alcuni paesi non hanno limiti ma comunque regole

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È un tema del quale spesso si dice bisogna prendere come punto di riferimento l’estero. Ma come funziona negli altri paesi europei? Secondo i dati dello European Consumer Centres Network, un organismo creato dalla Commissione europea e dagli Stati membri, a inizio 2021 su 30 Stati, (incluse Regno Unito, Islanda e Norvegia) solo in 12 Paesi c’erano limiti all’uso del contante.

Nella maggior parte dei casi si tratta di paesi del Sud e dell’Est (ma c’è anche il Belgio). In pratica, Stati dove l’evasione fiscale e la corruzione è più alta.

Chi infatti è contrario alla soglia alta è perché sostiene che maggiori sono i contanti in circolazione e più soldi vengono sottratti allo Stato, favorendo anche il reato di riciclaggio. Se vogliamo stilare una classifica dal Paese con misure più stringenti a quelli con tetti più alti, la Grecia è prima in graduatoria con una soglia posta a 500 euro.

Segue la Francia con una soglia a 1.000 euro per i residenti, diversa per i non residente posta a 15mila. 1.000 anche in Portogallo mentre la Spagna sale a 2.500 euro per i residenti e 15.000 per i non residenti. In Belgio tetto a 3mila euro.

Più alta la soglia in Bulgaria, 5.100 euro e per importi superiori è necessaria una transazione bancaria, mentre in Romania è prevista una soglia addirittura giornaliera di 2.100 euro. Se può sembrare alta anche la soglia in Slovacchia, 5mila euro, in Repubblica Ceca è addirittura a 14.000 euro con Polonia e Croazia a 15.000 euro. Malta ha il limite a 10mila euro, Lettonia a 7.200, Slovenia a 5.000 Lituania a 3.000.

Nessun tetto ma i commercianti possono rifiutare

Ci sono Stati che invece non prevedono limitazioni. In Germania si possono pagare in contanti anche oltre 10mila euro ma in questo caso bisogna esibire un documento d’identità. Anche nei Paesi Bassi c’è il limite ma è obbligatorio segnalare le transazioni sospette di importo superiore ai 2.000 euro.

Nessun tetto in Svezia ma i commercianti possono decidere liberamente di non accettare i contanti oltre i 2mila euro. Stesso principio in Danimarca ma la cifra è fissata a 2.500 euro. Nessun limite anche in Austria, Estonia, Finlandia, Ungheria, Irlanda, Lussemburgo e a Cipro.

Legame contanti-evasione fiscale

Tornando alla proposta in Italia, l’Uif, l’Unità di informazione finanziaria presso la Banca d’Italia – organo che si occupa di riciclaggio e finanziamento al terrorismo – ha varie volte sottolineato il legame tra un tetto più alto di contanti ed evasione fiscale.

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