Sprechi Rai: la nuova denuncia di Pinuccio a Striscia la Notizia

Sprechi Rai, l’inviato Pinuccio continua a lavorare sullo sperpero di denaro: oggetti di scenografia scomparsi e operai “fantasmi”

Pinuccio e Amadeus (foto Instagram)

Continua a sfornare novità la “rubrica” di Striscia la Notizia Rai Scoglio 24 dell’inviato Pinuccio sugli sprechi dell’azienda di Stato. Il tg satirico di Canale 5 si sta occupando della vicenda da un po’ di tempo e in una delle ultime puntate andata in onda si è parlato di nuovo dello scandalo delle opere d’arte e delle scenografie sparite.

Pinuccio ha incontrato il lavoratore di una cooperativa esterna, appaltatrice della televisione pubblica. Ha confermato che si è creato un vero e proprio mercato nero su alcuni oggetti usati per le riprese. Ci sarebbero divani o altri mobili usati da capireparto Rai ma non nelle sedi dell’azienda bensì per arredare casa proprio. Addirittura in alcuni casi sarebbero stati rivenduti ai mercatini.

Scenografie pagate esternamente ma realizzate invece all’interno dell’azienda e guadagni con le rivendite di cui si “vantavano” i capireparto, ha detto in una precedente puntata un altro lavoratore.

Sprechi Rai, gli operai pagati senza lavorare

LE NOTIZIE IMPORTANTI DA NON PERDERE OGGI:

La novità riguarda la gestione del personale con la Rai che alla società esterna chiedeva degli operai ma nei fatti le richieste erano “fantasma”. La Rai pagava i lavoratori alla ditta esterna che in effetti non mandava nessun operaio con una tariffa oraria di 14.05 euro l’ora per ognuno di essi. Sei-otto persone sette giorni su sette pagate puntualmente che in effetti mai mettevano piede sul posto di lavoro.

Oltre ai lavoratori “fantasmi” si denunciano i “doppi”: operai (sempre della ditta esterna) che si trovavano a Roma ma che risultavano anche a lavoro a Sanremo. “Penso che la Rai sapesse già qualcosa”, dice la fonte intervistata dall’inviato che resta anonima e appare in video di spalle, cappuccio in testa e voce artefatta. In merito ci sono state delle denunce ma al momento nulla è cambiato.

La rubrica andrà avanti anche nelle prossime puntate perché come Pinuccio ricorda alla fine del servizio, i soldi gestiti in questo modo sono pubblici.

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