Fate molta attenzione se arriva questo messaggio da ENI

L’ennesimo caso di truffa online è in circolazione e vede protagonista un falso messaggio da parte di ENI che invita all’acquisto di azioni.

Truffa online messaggio ENI acquisto azioni
(Adobe)

I casi di truffe e frodi online sono in costante aumento. I dati riportati dalla polizia postale parlano addirittura di un incremento del 27% nei casi solo dal 2020. Stavolta, protagonista dell’ennesima frode è ENI, l’ente che si occupa della distribuzione di energia. Sembra infatti che stiano circolando online alcuni messaggi che invitano ad acquistare azioni ENI con la promessa di un grande guadagno.

A smentire la questione, però, ci hanno pensato direttamente da ENI, confermando che si tratta di messaggi truffaldini da cui è bene guardarsi. “Stiamo rilevando la presenza in rete di comunicazioni, messaggi, post e contenuti sponsorizzati apparentemente provenienti da ENI e/o direttamente dal nostro amministratore delegato, Claudio Descalzi. Si tratta però di iniziative fraudolente, campagne di disinformazione e profilazione indebita contro le quali Eni opera quotidianamente in collaborazione con le autorità preposte“.

I messaggi fraudolenti imitano le forme di comunicazione di enti conosciuti

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In un periodo di grave crisi economica come quello che stiamo affrontando è molto facile sfruttare la fragilità emotiva, l’ingenuità o la disinformazione di chi spera di fare un investimento facile che comporti un guadagno periodico e costante. Inutile dire, però, che non c’è nulla di vero nei messaggi che arrivano da ENI. O meglio, da chi si finge portavoce dell’azienda energetica.

La modalità del phishing, cioè della frode online finalizzata a estorcere denaro o dati sensibili a qualche malcapitato, è sempre più diffusa. La sua caratteristica principale è solitamente quella di imitare le forme di comunicazione di enti molto conosciuti e generalmente associati ai concetti di sicurezza e affidabilità.

Tramite l’uso di messaggi sui social network o mail, i truffatori cercano di attirare qualche vittima ignara facendole credere di essere portavoce di qualche grande compagnia. Uno degli ultimi casi che ricordiamo, oltre quello delle finte azioni ENI, è quello che ha coinvolto recentemente Poste Italiane.

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