Stipendio sul conto: perché l’accredito conviene davvero

Stipendio sul conto: tra la carta prepagata e il conto corrente ordinario molti hanno una preferenza specifica

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Accredito dello stipendio su carta o conto corrente? La prima soluzione in alcuni casi è anche più conveniente della seconda. Varie prepagate possono anche ricevere il bonifico del datore di lavoro o il compenso della prestazione se parliamo di liberi professionisti.

Infatti l’evoluzione delle carte è un beneficio per chi non vuole avere un conto corrente, magari per gli eccessivi costi annuali, anche se sono tanti i conti online a zero spese.

Stipendio sul conto: previsti anche i bonus

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Alcune carte prevedono un bonus se il cliente scegli l’accredito dello stipendio. Con queste agevolazioni la banca elargisce di benefici come ad esempio un canone annuale (nei casi previsti) molto inferiore.

In generale, ricordiamo che le carte preparate costano di meno o pochi euro mensili. Una differenza sostanziale con i conti correnti poiché questi ultimi possono arrivare a pesare sulle tasche del cliente anche 20 euro al mese. Ovviamente dipende sempre dalle funzioni attivate.

Le carte ricaricabili comunque hanno un’operatività che non è inferiori ai conti correnti. Si possono effettuare bonifici e riceverli, così come ritirare contanti presso gli Atm del circuito di appartenenza.

Inoltre la gestione è quasi tutta digitale tramite internet banking e un’app per smartphone con metodi di sicurezza elevati a due fattori per evitare le frodi.

Per fare e ricevere bonifici significa che anche le prepagate hanno un Iban: dunque si possono svolgere tutte le operazioni che il codice consente e perlopiù a costi azzerati o molto ridotti a confronto con il conto corrente.

Considerando tutto, farsi accreditare lo stipendio sulle preparate conviene. Non a caso molte banche effettuano promozioni per i giovani, under 30 o 35 anni, persone che lavorano da pochi anni e non voglio (e non possono) affrontare grandi spese come quelle bancarie.

Dei limiti per l’accredito dal datore di lavoro rispetto ai conti riguardano la presenza di plafond di ricezione mensile dello stipendio. Molte carte dal costo basso consentono però di ricevere ogni anno massimo 100.000 euro: una cifra che difficilmente un lavoratore dipendente supera in dodici mesi.

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