Investire 5.000 Euro in Buoni Fruttiferi: quanto si guadagna

Cresce con costanza il rendimento dei buoni fruttiferi di Poste Italiane, ecco le nuove opportunità con investimenti dai 5000 euro in su. Tutti i dettagli

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Buoni fruttiferi Poste (Foto AdobeStock)

Il combinato disposto di crisi economica, inflazione e discesa del Prodotto Interno Lordo obbliga, chi è in grado di investire e risparmiare, a scelte fuori dall’ordinario. Scelte che in molti casi ricalcano le classiche scelte che si fanno in periodi complicati come questo. Scelte che fanno orientare essenzialmente verso i cosiddetti beni rifugio.

I beni rifugio, per i meno avvezzi alla dottrina macroeconomica, sono quei beni che, a prescindere dall’andamento di un determinato sistema, non perdono il proprio valore intrinseco. Beni che vengono scelti pertanto per investimenti e risparmi. Tipicamente parliamo di oro, platino, beni immobili e collezioni di valore come i francobolli, i quadri, i dischi in vinile, le videocassette VHS e perfino le figurine e gli oggetti di modellismo.

Poste Italiane, il balzo di rendimento dei Buoni Fruttiferi

La crisi economica in corso, una crisi nata con la pandemia da coronavirus covid-19 ed ancora pienamente in atto non sfugge a questa regola. I principali analisti segnalano in tal senso che un buon 11,4% degli investimenti complessivi del biennio 2020-2022 si sono orientati sui beni rifugio.

Con una interessante anomalia, quella degli investimenti verso i Buoni fruttiferi, in particolare quelli emessi da Poste Italiane. Anomalia che, sempre secondo i principali analisti di dati macroeconomici, hanno una spiegazione ben precisa: l’aumento esponenziale dei rendimenti.

Un aumento frutto di una scelta, non casuale, fatta nella prima metà dell’anno 2020 dal management della Società per Azione di proprietà di Cassa Depositi e Prestiti e del Ministero dell’Economia e delle Finanze.

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Nello specifico Poste Italiane ha puntato forte su due fattori, il primo luogo la tassazione agevolate del prodotto, il 12,5% peraltro ad esenzione totale in termini di tassa di successione. In secondo luogo l’adeguamento dei tassi da parte della Banca Centrale Europea che hanno fatto schizzare il rendimento medio oltre l’1,5%.

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Il taglio più “amato” dai risparmiatori è quello da 5000 euro a tre anni. E questa scelte rende 700 euro netti a fine biennio. Ancora più interessanti i dati a lungo termine, il buono a sei anni frutta 1100 euro netti mentre quello a dodici fornisce un vantaggio per l’investitore di oltre 2100 euro. Dati al momento tra i migliori in assoluto sul mercato obbligazionario a livello europeo

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