Bonus Dipendenti pubblici, cosa succede dal 2023 allo stipendio di un insegnante: la percentuale inserita nella Legge di Bilancio
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Giorni frenetici in Parlamento chiamato ad approvare la Legge di Bilancio scritta dal governo. Tante le conferme (l’Assegno Unico ad esempio, con una maggiorazione del 50% in alcuni casi) ma anche le novità come la riduzione prima e l’eliminazione poi del Reddito di Cittadinanza.
Previsto anche l’aumento una tantum per i dipendenti pubblici e come segnala Il Sole 24 Ore che andrà a beneficio soprattutto di alcune categorie come i magistrati.
L’incremento previsto è dell’1,5%. L’aumento si calcola sulla base dello stipendio: ragion per cui, dove questa è più ampia, maggiore saranno i benefici e per tale motivo il primato degli aumenti spetta ai magistrati.
Lo stipendio di chi entra in magistratura e diverso dagli altri dipendenti pubblici. Per questi mediamente si va da 24mila a 28mila euro lordi all’anno. Secondo le regole della manovra economica l’aumento dovrebbe essere quindi di 400 euro lordi all’anno, circa 30 al mese.
Bonus Dipendenti pubblici, l’aumento per i prof
Per i dipendenti della pubblica amministrazione che non hanno incarichi dirigenziali l’aumento lordo al mese va dai 27 euro in media per chi lavora al ministero e 32 euro per gli insegnanti.
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Chi sorriderà di più saranno i dirigenti delle Autorità indipendenti e ai magistrati che vedranno crescere la busta paga rispettivamente in media di 1.980 e 1.812 euro lordi, dunque ogni mese a 152,3 e 139,4 euro.
L’una tantum pensato dal governo è in attesa di un rinnovo contrattuale fatto tutto nuovo. Difficilmente si può pensare che sia pronto alla fine del 2023 per i contratti scaduti nel 2021.
Per i magistrati qualcosa non va. “La disposizione alla quale si fa riferimento, riguarda solo i dipendenti statali contrattualizzati e quelli in regime di diritto pubblico” hanno spiegato in una nota. Lo stipendio delle toghe, invece, si determina in base alla legge e non c’è incremento per il 2023 dal fondo della Legge di Bilancio in questi giorni discussa dalla Commissioni Bilancio di Camera e Senato.
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Ricordiamo infatti che i tempi per l’approvazione sono molti stretti. Ci saranno gli emendamenti da discutere con le lettere della Camera il 20 dicembre e del Senato il 27, pochi giorni prima della scadenza.