Mutuo variabile, la trappola dei 35 euro

La decisione della Banca Centrale Europea di alzare il tasso di interesse ha scatenato il panico nei titolari di mutuo a tasso variabile

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Mutuo Tasso Variabile (Foto Pixabay) – Bonificobancario.it

Lo scorso 15 dicembre la Presidente della Banca Centrale Europea, Christine Lagarde, ha preso una decisione drastica, difficile, sicuramente impopolare. Quella di alzare il tasso di interesse. L’aumento è di 50 punti base ed ha l’effetto pratico di portare il tasso d’ interesse sui depositi al 2%, quello relativo ai finanziamenti (mutui in primis) al 2,5% e quello relativo ai prestiti al 2,75%.

Un vero e proprio salasso. Una misura necessaria da un lato a frenare la corsa dell’inflazione, da un altro lato obbligatoria a tenere il sistema economico europeo competitivo e soprattutto per evitare il concreto rischio recessione. Ma la mossa di Lagarde, è decisamente impopolare soprattutto tra chi negli anni ha sottoscritto un mutuo per l’acquisto di casa a tasso variabile.

Mutuo, come uscire vivi dal tasso variabile

Il Mutuo a tasso variabile, lo dice la parola stessa è un finanziamento la cui rata varia al variare del tasso di interesse. Normalmente è più economico di un mutuo a tasso fisso. Ma questo assioma vale in un periodo economico di stabilità.

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In un periodo come questo il rischio concreto è che ad ogni piè sospinto varia il tasso ad aumenta la rata del mutuo. Esattamente quello che accadrà dal 21 dicembre quando l’aumento del tasso sarà effettivo.

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Ad oggi si determina cosi l’assurdo economico che il mutuo a tasso variabile sale al 2,5% mentre quello a tasso fisso resta al 2,38% e quindi più conveniente. Si calcola che l’aumento medio sarà di almeno 35 euro a famiglia.

Un danno importante per diverse famiglie italiane già alla prese con i morsi della crisi economica ed energetica. Per fare fronte a tutto questo il Governo presieduto dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha deciso di dare un segnale forte.

Il segnale, e lo rivela il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giorgetti è quello di ripristinare una norma del 2012, non a caso una norme del periodo della crisi dei mutui subprime, che permette, a costo zero, di cambiare il tasso del mutuo portandolo da variabile e fisso.

La norma è valida fino ai mutui del valore di 150.000, c’è tempo fino al 31 dicembre 2022 per attivare il meccanismo.

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