Pensioni, addio ai requisiti età e contributi

Pensioni, per il futuro si immagina un sistema previdenziale dove sarà preso in considerazione solo un fattore

Adobe – Bonificobancario.it

Da anni per lasciare il lavoro bisogna considerare due requisiti: l’età anagrafica e gli anni dei contributi versati. Per tale motivo chi è nato negli anni Ottanta difficilmente vedrà la pensione.

La disoccupazione purtroppo è diffusa e il lavoro se c’è nella maggior parte dei casi è precario e non si riescono a raggiungere i contributi sufficienti. Se la pensione arriverà, sarà in tarda età. Infatti alcuni si affidano alle previdenze private. È anche vero che praticamente ogni governo che si insedia cambia le regole.

Pensioni, lasciare il lavoro solo per i contributi maturati

Con la Legge di Bilancio ora in discussione al Senato (già approvata dalla Camera, Palazzo Madama dovrebbe dare il via libero definitivo il 30 dicembre), sarà introdotta Quota 103. In pratica per andare in pensione bisogna sommare 62 anni di età più 41 di contributi.

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Questa è però una riforma parziale poiché l’esecutivo di Giorgia Meloni nel corso dell’anno che sta per iniziare ne vuole realizzare un’altra più strutturale.

L’idea è di poter considerare solo gli anni di contributi versati, 41, indipendentemente dall’età anagrafica. L’ha detto il sottosegretario all’Economia Federico Freni in un’intervista al Messaggero.

Si è soffermato anche su altre forme pensionistiche. “Purtroppo Opzione donna non era sostenibile economicamente. Ma si tratta di una misura che intercetta un bisogno di tutela cui non possiamo e non vogliamo negare risposte”, ha affermato, esprimendo la volontà di voler trovare una quadra migliorativa.

Per quanto riguarda la rivalutazione previdenziale, Freni ha affermato che si è deciso di supportare i redditi medio-bassi limitandola a “determinate fasce”.

Ora ci sono idee e ipotesi, le decisioni saranno prese anche in base “all’andamento dell’inflazione nei prossimi mesi”.

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Sulla manovra economica e sui rilievi della Ragioneria ha detto che rispetto agli ultimi cinque anni la nota di quest’anno è stata la meno dura. “Un solo stralcio e alcuni rilievi marginali”, in passato, ha ricordato, ci sono stati oltre 60 rilievi e 15 stralci.

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