Caro benzina, i gestori annunciano lo sciopero

Caro benzina, proclamato lo sciopero per protestare contro la decisione del governo che “scarica le responsabilità dopo aver alzato i prezzi”

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I vertici di Faib-Confesercenti, Fegica e Figisc/Anisa-Confcommercio annunciano lo stop al lavoro e parlano di “una prima azione di sciopero, con presidio sotto Montecitorio”. Ciò avviene in risposta a quanto ha stabilito il governo.

Martedì scorso infatti il Consiglio dei Ministri ha licenziato un provvedimento sulla trasparenza del prezzo dei carburanti nelle stazioni di servizio. Il monitoraggio non avverrà una volta a settimana ma tutti i giorni. Il clima dunque non è dei migliori e venerdì è previsto un incontro con il ministro del Made in Italy Adolfo Urso.

Le associazioni in questione rappresentano circa 16mila dei 22mila gestori presenti sulla rete nazionale stradale ed autostradale nazionale. Una grande fetta di popolazione dunque potrebbe trovare i distributori chiusi.

Caro benzina, è sciopero: gestori sul piede di guerra

I rincari sono riesplosi da quando il 1 gennaio 2023 il governo non ha rinnovato il taglio delle accise ma la Meloni difende la decisione: “col taglio non ci sarebbero stati altri aiuti”, ha affermato.

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Il governo aumenta il prezzo e scarica le responsabilità ai gestori, sostengono le organizzazioni, difendendosi dalle accuse lanciate invece dagli automobilisti. Oltre a una maggiore trasparenza sui prezzi, i consumatori chiedono di intervenire a monte per fare in modo che il prezzo finale pagato al momento del rifornimento non sia così alto.

Per il Codacons infatti la trasparenza non è sufficiente poiché bisogna agire “sulla formazione listini”, dice il presidente Carlo Rienzi. Il vero problema è il prezzo ma non solo. Altro punto sul quale serve intervenire è “l’eccessiva fiscalità” di benzina e gasolio.

Le date dello sciopero

Lo sciopero è in programma nei giorni 25 e 26 gennaio. In particolare per oltre 48 ore, dalle 19.00 del 24 gennaio 2023 alle 07.00 del 27 gennaio 2023.

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L’Unione Nazionale Consumatori, attraverso il presidente Massimiliano osserva che l’esecutivo anziché ammettere che è stato un errore non rinnovare il taglio e che doveva essere ripristinato, anche in modo parziale, è intervenuto sulla trasparenza. Per Assoutenti, invece, bisogna migliorare le nuove norme contro le pratiche scorrette.

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