Il tesoro di Matteo Messina Denaro: bonifici, sequestri e affari

Matteo Messina Denaro essendo l’ultimo (forse) capo dei corleonesi, ha accumulato una ricchezza calcolabile con le varie confische

Matteo Messina Denaro patrimonio
Foto bonificobancario.it

È possibile calcolare per difetto a quanto ammonta il patrimonio di Matteo Messina Denaro considerando i beni sequestrati e confiscati in questi 30 anni di latitanza. Beni mobili, immobili, contanti e azioni intestati a prestanomi riconducibili a lui.

Negli affari del capomafia arrestato a Palermo la mattina del 16 gennaio 2023 c’è di tutto: grande distribuzione commerciale, impianti eolici, villaggi turistici e opere d’arte. Sono di lusso, anche se non eccessivo, i beni trovati nella casa dove si nascondeva a Campobello di Mazara.

Matteo Messina Denaro: la sua ricchezza

Gli investigatori quantificano tutto in 4-5 miliardi di euro. Una prima differenza che balza all’occhio rispetto ai sui predecessori in cima alla cupola di cosa nostra (Riina e Provenzano), al boss originario di Castelvetrano piacciono soldi, auto e donne.

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A Giuseppe Grigoli, imprenditore vicino a MMD e condannato come uno dei principali collaboratori, era stato sequestrato un patrimonio di 700 milioni di euro. Era il proprietario di una rete di supermercati della Grande distribuzione organizzata targati Despar tanto che era stato ribattezzato il re dei supermercati. Aveva in mano 220 fabbricati tra palazzine e ville e 133 appezzamenti di terreno per 60 ettari.

I sequestri e le confische

Un’altra grande fetta di ricchezza sono gli investimenti nell’energia eolica come hanno dimostrato i sequestri passati. Vito Nicastri, ex elettricista di Alcamo, è l’uomo che si è inventato imprenditore e ha curato questo settore per la famiglia del boss. Lui invece era il re del vento ed ha subito un sequestro pari a mezzo miliardo di euro.

Tutti re sotto l’egida dell’imperatore assoluto Messina Denaro che secondo gli inquirenti, nel colosso del turismo Valtur di proprietà del muratore Carmelo Patti, ha subito un sequestro nel 2018 dal valore di 1,8 miliardi di euro.

Le indagini non terminano con il suo arresto, anzi. Ora c’è da capire in questi anni dove ha trovato appoggio e grazie a chi, quali sono le altre società a lui riconducibili nel mare magnum dell’economia dove il confine tra lo sporco e il pulito non è sempre netto.

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Bisogna fare chiarezza sui personaggi che gli hanno dato appoggio e a chi, al contrario, ha goduto del suo appoggio politicamente in un patto mortale per l’intera economia del Paese.

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