Rottamazione cartelle ex Equitalia: addio rimborsi, troppi errori

Rottamazione cartelle ex Equitalia: bisogna stare attenti a non sbagliare per evitare di restare fuori dai vantaggi

Bonificobancario.it

Comincia l’iter per la rottamazione quater ma qualcosa non va. La procedura per aderire alla nuova sanatoria delle cartelle esattoriali fino a 1000 euro è partita venerdì 27 gennaio.

L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato sul sito il software per presentare le domande per i soggetti che in questi anni hanno accumulato debiti. Ricordiamo che la Legge di Bilancio 2023 prevede la possibilità per gli importi inferiore ai 1.000 euro dal 2000 al 2015.

Rottamazione cartelle ex Equitalia: cosa succede

Antonio Gigliotti, responsabile del Centro Studi Fiscal Focus ha spiegato al quotidiano Il Giornale che “Il contribuente può presentare diverse istanze di rottamazione” ma deve rispettare la regola che la cartella deve essere inclusa in una sola istanza.

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Il termine ultimo è il 30 aprile 2023. Chi presenta la domanda ottiene la sospensione sospende della riscossione, così come i termini di prescrizione e decadenza e le eventuali azioni esecutive. La domanda sarà confermata con la ricezione di un link entro 72 ore. Il soggetto dovrà cliccare altrimenti rischia l’esclusione.

Sorge però la questione: chi non ha competenze informatiche, come farà? Le fine presso i Caf sono destinate ad aumentare.

Chi ha in corso la rottamazione ter può evitare di pagare la rata in scadenza il 28 febbraio. Prima del 30 giugno l’Agenzia delle Entrate comunicherà l’ammontare del dovuto. Entro il 31 luglio 2023, invece, i contribuenti dovranno versare l’unica rata dei versamenti dovuti. Se si sceglie di optare per le rate, invece, sarà massimo 18.

Il commercialista Alberto Arrigoni, attraverso la sua newsletter, si scaglia contro l’Agenzia. È accusata di non conoscere la legge. “I primi moduli infatti mostrano carenze e dovranno essere integrati”, un aspetto che riduce i tempi.

Inoltre nella domanda telematica non è riportato “il riferimento al carico definibile“, ossia l’importo dovuto. Non viene evidenziato neanche che l’interesse applicato è annuo del 2%.

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Se manca il pagamento è insufficiente o tardivo, ciò determinerà automaticamente il mancato perfezionamento della procedura. Il commercialista si chiede perché l’Agenzia non ha inserito tutte le cartelle in automatico. Il contribuente infatti che sa a giugno, quando dovrà pagare l’importo, potrebbe non procurarsi tutta la cifra necessaria.

 

 

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