INPS: maggiori trattenute sulle prestazioni occasionali

Con una lettera pubblicata il 27 gennaio l’INPS ha comunicato l’aumento delle trattenute per i pagamenti delle prestazioni occasionali.

Aumento oneri carico lavoratore prestazione occasionale
(Adobe – bonificobancario.it)

Nel messaggio numero 410 del 27 gennaio 2023 pubblicato sul sito dell’INPS si possono leggere aggiornamenti in merito all’adeguamento degli oneri di pagamento per le prestazioni occasionali. Tali aggiornamenti, a carico del prestatore occasionale, riguardano in modo particolare gli oneri di pagamento del bonifico bancario domiciliato.

Secondo la attuale normativa, infatti, il prestatore occasionale può scegliere di ricevere il proprio compenso secondo 3 modalità differenti. Tramite accredito delle somme direttamente sul conto corrente; tramite bonifico bancario domiciliabile; tramite sportello postale. Il pagamento per ogni prestazione occasionale, inoltre, dovrà essere corrisposto dal datore di lavoro entro il giorno 15 del mese successivo a quello della prestazione effettiva.

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Gli oneri in oggetto, dunque, riguardano la seconda modalità di pagamento e sono conseguenti alla sottoscrizione del nuovo contratto tra INPS e Poste Italiane. “Tale importo deriva dal costo relativo al pagamento in contante di 1,75 euro, più il costo della spedizione della lettera di 1,71 euro. Maggiorato dell’imposta sul valore aggiunto (IVA) pari al 22%“, leggiamo nel messaggio dell’INPS.

A differenza dei costi per il bonifico domiciliato, che salgono dunque a un totale di 3,84 euro, rimangono inalterati quelli a carico del prestatore per quanto riguarda le altre due modalità di pagamento. In particolare il ritiro della prestazione presso gli uffici postali. A tal proposito si ricorda però che “in assenza di specifica validazione della prestazione da parte dell’utilizzatore entro il giorno 3 del mese. Il relativo compenso verrà posto in pagamento tramite bonifico bancario domiciliato entro il 15 del mese successivo“.

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In quel caso il lavoratore occasionale è tenuto al pagamento di 1,75 euro per ogni mandato di pagamento. Quando si inoltra una ritenuta d’acconto con accredito su conto corrente, invece, il lavoratore è tenuto al pagamento di una marca da bollo da 2 euro per ogni cedolino di pagamento. Tranne nel caso in cui la cifra del compenso sia inferiore ai 77,47 euro e quindi esente dal pagamento dell’Iva.

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