Inflazione, quando caleranno i prezzi: la previsione

L’inflazione lentamente sta rallentano ma i prodotti costano ancora troppo: cosa dice lo studio parlamentare

inflazione
Adobe – Bonificobancario.it

A gennaio l’inflazione ha rallentato. Si va verso una graduale flessione ma i tempi sono ancora lunghi. Da un anno, ossia da quando la Russia ha attaccato l’Ucraina, è difficile anche comprare i beni di prima necessità.

Già dalla fine del 2021 era chiaro che i prezzi stesso aumentando ma ora il caro vita fa ancora più paura, soprattutto per le famiglie che hanno un mutuo.

Inflazione e lavoro: la situazione fino al prossimo anno

Per quanto tempo durerà ancora questa situazione? Per tutto l’anno in corso i prezzi saranno ancora alti. Importante è lo studio dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio nella Nota sulla congiuntura di febbraio, in cui aggiorna le previsioni per il biennio 2023-24.

LEGGI ANCHE: Inflazione: cosa accadrà agli stipendi nel 2023

Resta “l’incertezza ancora molto ampia” nonostante il rallentamento (ma non l’abbassamento) dell’inflazione. Ponendo attenzione agli ultimi mesi del 2022 il picco inflattivo sembra essere superato. Si va dunque verso il calo ma sarà lento. Inoltre ci saranno ancora tanti fattori esterni che influenzeranno i nostri portafogli, soprattutto la guerra e la politica internazionale.

Nel 2024 le finanze delle famiglie italiane dovrebbero avere un po’ di respiro ma il condizionale è d’obbligo. Dunque i prossimi dodici mesi non dovrebbero essere molto differenti dagli ultimi il carello al supermercato che è sempre più leggero a fronte di un costo maggiore e i risparmi erosi.

Per quanto riguarda l’occupazione, per quest’anno si prevede una crescita dello 0,5% e nel 2024 la percentuale potrebbe anche raddoppiare.

L’inflazione preoccupa il presidente di Confindustria Carlo Bonomi. Si dice di essere a favore per le politiche anti-inflazionistiche ma ciò non deve portare alla recessione, dice rivolgendosi alla Banca Centrale Europea.

LEGGI ANCHE: Delibera BCE: tassi di interesse in aumento per 3,5 milioni di famiglie

In queste condizioni ci sono anche le tensione sui titoli di Stato, con il rendimento dei Btp decennali italiani di nuovo sopra il 4% mentre il differenziale tra Btp e Bund tedeschi è arrivato a 183,7 punti. Insomma, anche per il 2023 non resta che continuare a fare sacrifici sperando che la tempesta bassi il prima possibile.

Impostazioni privacy