Buste paga, in arrivo gli arretrati: data e destinatari

Ritardi nei pagamenti per compensi relativi allo scorso anno. Nella giornata del 28 marzo partono i primi pagamenti degli arretrati in busta paga

Buste paga, arretratiai supplenti brevi (Adobe) – Bonificobancario.it

Manca ancora poco all’allineamento degli arretrati relativi al settore della scuola. Si tratta degli arretrati dovuti per le supplenze brevi tenutesi nel 2021. Gli arretrati fanno riferimento ai soldi che sono stati concordati dai sindacati nel rinnovo del contratto collettivo di settore relativo al triennioche andava dal 2019 al 2021.

Infatti, in quella sede di contrattazione che è arrivata soltanto lo scorso novembre, ossia in differita di tre anni, è stato concordato il riconoscimento degli arretrati. Per coloro che sono di ruolo oppure hanno avuto supplenze annuali nel settore scuola, gli arretrati sono stati erogati già.

Supplenze brevi, arrivano gli ultimi arretrati

Mancano all’appello i supplenti brevi che hanno sempre una contabilità a parte già di norma. Infatti, rispetto ai loro colleghi di ruolo o supplenti annuali, le supplenze brevi sono erogate sempre con un margine di due o tre mesi successivi al periodo di riferimento. C’è già una data per l’erogazione finale che chiuderà anche la partita arretrati del settore scuola.

 

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Infatti, il 28 marzo partiranno i primi accrediti sui conti indicati. L’importo sarà tanto maggiore quante più ore di supplenze, seppur brevi, sono state lavorate. Per conoscere quanto saràaccrdditato basta consultare il cedolino disponibile sul portale NoiPa. Sul cedolino si potrà leggere l’imponibile previdenziale, l’imponibile fiscale, le ritenute fiscali ed il netto che sarà incassato dau supplenti.

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Gli arretrati corrispondono al rinnovo del contratto di comparto scuola università e ricerca che come anticipato in precedenza, è stato firmato con ben tre anni di ritardo. Per questo motivo Aran e sindacati hanno concordato degli arretrati da disporre che sono i soldi in più in busta paga che il personale scolastico avrebbe dovuto incassare nel triennio che andava dal 2019 al 2021. Nessuna ipotesi, invece, per il nuovo contratto collettivo per il triennio 2022 al 2024 con il ministro della Funzione pubblica che ha chiuso ogni discoros per il 2023.

 

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