Bollette Luce e Gas, la truffa su internet: fate attenzione

Come difendersi dalle nuove tecniche di truffa per bollette di luce e gas, come il phishing, e scongiurare l’attivazione di nuovi contratti.

Smartphone
(Niek Verlaan – Pixabay)

A seguito della pandemia molte cose sono cambiate, in primis la quotidianità di ognuno. E così per adattarsi, il mondo si è sostanzialmente riversato sul web. Una circostanza che ha fatto gola ai truffatori i quali hanno trovato on-line il modo di poter mettere in atto i propri disegni criminali. Il settore maggiormente colpito è quello energetico dove grandi danni economici sarebbero stati arrecati ai consumatori.

Truffa bollette luce e gas: cos’è il phishing e come non cadere nella trappola

Computer
(fancycrave1 – Pixabay)

Ad essere maggiormente sfruttato da malintenzionati e truffatori il settore energetico dove il bacino d’utenza è considerevolmente alto e le possibilità di trarre in inganno aumentano.

Con la pandemia, riporta Tgcom24, infatti, il mondo criminale si sarebbe spostato sul web attivando singolari tecniche atte a rubare dati e renderli fonte di guadagno. Tra tutti spunta il phishing. Si tratta di una truffa tendente ad acquisire dati privati, anagrafici o bancari, con l’inganno che per la maggiore dei casi viene attivata con l’invio di e-mail. All’interno del messaggio, spesso, l’utente viene invitato a cliccare su un link che rimanda ad un sito dove inserire molteplici informazioni.

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Tra queste anche dati per attivare utenze di luce e gas che, però, il consumatore non ha richiesto. I truffatori tentano di entrare in possesso anche dei dati di carte di credito facendo credere che risultano non pagate alcune bollette precedenti. Per forzare la mano, informano di un falso distacco della fornitura. Chi legge questo messaggio, avendo il timore di rimanere senza luce e gas, acconsente a fornire le coordinate bancarie, inserendo anche cvv di un’eventuale carta, nonché il numero della tessera.

Capita anche che invece di un e-mail i truffatori utilizzino un sms all’interno del quale vi sarà sempre un link che una volta cliccato aprirà le solite pagine dove far inserire dati sensibili compresi quelli bancari.

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Ovviamente, il fatto che le truffe si siano spostate prevalentemente sul web, non significa che i tradizionali metodi di raggiro siano stati abbandonati. Non sono scomparsi, infatti, i vari callcenter o i porta a porta di soggetti che operatori autorizzati non sono.

Sempre sfruttata la cosiddetta truffa del sì. Sostanzialmente attraverso una telefonata registrata si fa pronunciare a chi è dall’altro lato della cornetta un assenso che tramite dei montaggi viene sfruttato per attivazione di servizi non richiesti o di nuovi contratti.

Ma come difendersi da questi continui attacchi? Per scongiurare il peggio, l’utente deve evitare di fornire i dati identificativi della propria fornitura perché il proprio gestore non ne ha bisogno, essendone già a conoscenza. Il metodo più ovvio, è quello poi di non firmare nulla senza prima aver ben letto di cosa si tratta.

Per proteggere gli utenti l’Arera, scrivono i colleghi di Tgcom24, ha attivato una procedura definita di “ripristino veloce” che sostanzialmente fa sì che i consumatori rimasti vittime di un raggiro possano rapidamente tornare al proprio gestore con le condizioni precedenti.

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