Superbonus 110%: è allarme per i finti crediti. Stretta dell’Agenzia delle Entrate sui furbetti

Superbonus 110%. Con il decreto approvato il 10 Novembre 2021, l’Agezia delle Entrate avrà diritto di bloccare il credito in caso d’incertezza sulla regolarità delle operazioni

Superbonus 110% cosa c'è da sapere
Bonus 110 cosa c’è da sapere Foto dal web

Il Superbonus 110% è un incentivo introdotto dal governo tramite il Decreto Rilancio che permette di realizzare interventi edilizi per il miglioramento energetico degli edifici già esistenti attraverso tre operazioni principali: isolamento termico delle superfici, sostituzione impianti di climatizzazione e lavori antisismici. Si potrà ottenere così uno sconto fiscale del 110%.

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I lavori dovranno essere svolti in un periodo specifico che va dal 1 luglio 2020 al 30 giugno 2022. Con il Superbonus 110% il beneficiario può chiedere lo sconto direttamente in fattura; in questo caso l’impresa che si è occupata dell’intervento edilizio applicherà uno sconto del 100%. L’utente non dovrà effettuare, quindi, nessun esborso monetario. L’impresa riceverà poi un credito di imposta pari al 110%. Oppure il richiedente può pagare direttamente i costi dei lavori e decidere se cedere il credito d’imposta a terzi o  detrarli dalla dichiarazione dei redditi, pagando meno tasse.

Superbonus 110%: è guerra ai furbi

Agenzia delle entrate
Agenzia delle entrate – Foto da Instagram

Il 10 Novembre il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto-legge per introdurre misure urgenti volte a contrastare le frodi nel settore delle agevolazioni fiscali ed economiche.

Si evince che l’Agenzia delle Entrate avrà il diritto di bloccare per 30 giorni le somme stanziate a favore degli utenti in caso sorgano dubbi sulla regolarità delle operazioni o sugli stessi soggetti richiedenti il bonus o sui titolari delle imprese che svolgono i lavori. Il decreto è al vaglio del parlamento ed è pronto a essere scritto nella Gazzetta Ufficiale.

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In poche parole, il richiedente sospettato non potrà utilizzare più il credito per pagare le imposte e non potrà cederlo finché il fisco non darà nuovamente il via libera. Verranno effettuati a tal proposito controlli scrupolosi che vaglieranno le informazioni rilasciate all’anagrafe tributaria, i dati relativi ai crediti richiesti e/o già ceduti e ai lavori effettuati oltre, ovviamente, alla regolarità fiscale di tutti i soggetti coinvolti nell’intervento edilizio. Non solo, controlli anche per banche, poste e altri intermediari autorizzati.

A far scattare l’allarme la scoperta di 800 milioni di crediti inesistenti. Un esercito sotterraneo di furbetti ha dichiarato più della spesa reale con la scusa della ristruttuazione di casa, avendo come obiettivo intascare benefici fiscali.

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