Agenzia delle Entrate, attenzione ad un questionario: rischio accertamenti

L’Agenzia delle Entrate starebbe inviando un questionario agli utenti che se non reinoltrato potrebbe far scattare degli accertamenti. Di cosa si tratta?

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Le spese dei contribuenti italiani sono sempre più soggette al vaglio dell’Agenzia delle Entrate. L’obbiettivo è quello di verificare che effettivamente il denaro in uscita sia compatibile con le entrate, al fine di scongiurare eventuali evasioni di tasse oppure che quanto speso provenga da attività illecite. A far scattare l’allarme dell’Agenzia, di sovente, l’acquisto di beni di lusso come auto molto costose se non si possiede un reddito congruo.

In questa particolare circostanza, per controllare effettivamente se sia tutto in regola, l’Agenzia invierà un questionario che il contribuente dovrà obbligatoriamente reinoltrare. Di cosa si tratta?

Agenzia delle Entrate, accertamenti assicurati se non si reinoltra un questionario

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Non in tanti hanno le disponibilità per poter acquistare un’auto di lusso. Ma quando questo accade, all’Agenzia delle Entrate suona un campanello che la induce a richiedere chiarimenti al compratore qualora la situazione reddituale del contribuente non riesca a giustificare l’acquisto.

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Come? Attraverso un questionario a mezzo del quale al cittadino viene richiesto di dimostrare che, invece, la spesa risulti compatibile con le sue disponibilità economiche dichiarate. Nel caso in cui l’Agenzia non dovesse ricevere un riscontro scatteranno tutti gli accertamenti di rito.

Di rilevante importanza, sul punto, una sentenza della Corte di Cassazione – riporta la redazione di Proiezioni di Borsa– che ha stabilito come il contribuente non possa avvalersi della giustificazione per cui la spesa sia sostenibile in virtù del reddito del coniuge.

La vicenda trae origine da un accertamento avviato nei confronti di una donna che ha acquistato due auto di lusso sostenendo di essersi avvalsa delle capacità economiche di un parente il quale le avrebbe concesso una donazione.

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Per gli Ermellini, tale censura non può essere accolta in quanto il contribuente sarebbe tenuto – per giustificare l’acquisto- a dimostrare che sussista una effettiva relazione tra la donazione effettuata dal congiunto e l’acquisto della macchina nel caso di specie.

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