Cartelle esattoriali che non si pagano, quali sono e perché

Cartelle esattoriali, quali si possono evitare di pagare nonostante le sanzioni e gli interessi: bisogna fare attenzione alle date

Cartelle esattoriali
Cartelle esattoriali (foto Facebook)

Tra privati e imprese, piccole, medie e grandi aziende, tra crisi e tentativi di evasione, sono milioni che il Fisco italiano deve ricevere da diversi contribuenti. In aggiunta ci sono le sanzioni e gli interessi e la cifra finale aumenta di giorno in giorno.

Le temibili e famose cartelle esattoriali che arrivano ai contribuenti vanno pagate ma in alcuni casi c’è la prescrizione che manda tutto in archivio e non si deve sborsare un centesimo. Proviamo a capire qualcosa in più, quali sono le cartelle che vanno assolutamente saldate e non.

Ci sono però tante regole che vengono incontro ai contribuenti. È possibile verificare insieme cosa non va e comunque, quando c’è da pagare, in alcuni casi si può fare come uno sconto.

È lo stesso ragionamento per quando si riceve una multa per aver violato il Codice della Strada che se pagata entro cinque giorni c’è uno sconto del 30%: si pensa che è meglio ricevere il saldo scontato che non riceverlo affatto e dopo inseguire giuridicamente il trasgressore.

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Cartelle esattoriali, come fare se ne riceviamo una

 

Cartelle esattoriali
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Il modo per venire incontro ai contribuenti che hanno un debito con lo Stato è la cosiddetta rottamazione che consente di pagare magari in tempi più lunghi. Vediamo quali sono i casi in cui interviene la prescrizione e quindi non si deve un centesimo all’Agenzia delle Entrate-Riscossione.

È di dieci anni il tempo di prescrizione per le imposte statali come l’Iva e l’Irpef (cinque per le locali). Se una cartella esattoriale arriva quando il tempo per la prescrizione è già scaduto, presentando la contestazione il contribuente potrà stare tranquillo perché quasi certamente non pagherà nulla.

È fondamentale controllare bene la data di prescrizione perché se si paga quanto dovuto ma ormai scaduto, non ci sarà nessuna restituzione.

Prima che arrivi qualsiasi tipo di segnalazione da parte dell’Agenzia, si può procedere con una verifica autonoma. Entrato nel proprio profilo dal sito dell’Agenzia (tramite SPID la Carta di Identità Elettronica CIE o con la Carta Nazionale dei Servizi, la CNS) si puà verificare l’Estratto di ruolo.

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Oppure ci si può rivolgere direttamente a una sede dell’Agenzia e se si vogliono tagliare i tempi da quest’anno è possibile avere un incontro online, una videochiamata con un addetto, fissando un appuntamento sempre tramite il portare web.

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