Pensione di vecchiaia con contributi di 5 anni: a chi spetta

Pensione di vecchiaia, un diritto a 67 anni ma non tutti riesco a soddisfare i requisiti. Per loro c’è un’altra opzione

Pensione di vecchiaia con contributi
Pixabay

Per ottenere la pensione di vecchiaia bisogna aspettare i 67 anni. Chiariamo quali sono i due modi per ottenerla. C’è quella aperta a tutti appena si raggiunge l’età anagrafica con 20 anni di contributi e quella chiamata pensione di vecchiaia contributiva, riservata alle persone che hanno un’anzianità assicurativa dal 1 gennaio 1996 che rientrano nel regime contributivo.

La secondo ha anche un’opzione, un accesso postitipato a 71 anni, dov’è possibile lasciare il lavoro prima anche se non si raggiungono i 20 anni di contributi dove sono sufficienti solo 5 anni.

È la possibilità di lascia la libertà di andare in pensione dopo ed è da tenere in considerazione per chi ha cominciato a lavorare tardi o pochi anni prima di quell’età e non hanno possibilità di accedere ad altre soluzioni contributive.

La pensione di vecchiaia contributiva rappresenta infatti l’unica possibilità di avere un’indennità per chi ha avuto una carriera lavorativa breve.

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Pensione di vecchiaia, le regole per ottenerla a 71 anni

Pensione di vecchiaia con contributi
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Se un cittadino compie 67 anni di età ma non è riuscito a maturare i 20 anni di contributi minimi, necessari per avere la pensione, se non si rientra nei parametri previsti dalla legge e in una delle tre deroghe prescritte dalla cosiddetta legge Amato, o dell’opzione Dini dove si richiedono 15 anni di contributi, la soluzione è quindi aspettare altri quattro anni. Una volta raggiunti i 71 anni bisogna cercare di rientrare nei requisiti per la vecchiaia contributiva.

Bisogna comunque, appunto, “cercare” di rientrare nei limiti della legge perché quei pochi contributi devono essere versati nel sistema in vigore dal 1996 oppure che siano stati computati nella gestione separata Inps, ma qui devono essere almeno 15 anni di contributi perché sono tanti che chiedono il computo. Quindi come abbiamo visto si tratta di una buona possibilità ma non accessibile a tutti.

Se chi pensa che che certamente arriverà a 20 anni di contributi con 67 d’età, non deve essere così sicuro. Non è infatti una possiblità per tutti.

In primis bisogna considerare che in base alla prospettiva di vita e alla situazione economica i requisiti potrebbero cambiare e quindi, ad esempio, non bastare più 67 anni ma di più.

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Chi ha i “contributi puri“, quindi dal 1996, alla data di pensionamento bisogna avere un un assegno almeno pari a 1,5 volte l’importo dell’assegno sociale che viene rivalutato ogni anno in base all’inflazione dunque non si può avere certezza dei termini.

 

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