Addebito inaspettato sul conto corrente: come evitare sorprese

Addebito sul conto corrente: paghiamo un’imposta introdotta dieci anni fa. Qual è la soglia e chi è obbligato

Estratto conto (foto Pixabay)

Il 1 aprile molti correntisti hanno trovato una brutta sorpresa sul proprio conto. Non erano a conoscenza di un’imposta oppure l’avevano dimenticata, anche se è in vigore da 10 anni.

Stiamo parlando dell’imposta di bollo che è stata introdotto dal D.L. Salva Italia del 2011 e in vigore dal gennaio 2012. Una legge voluta dal governo guidato da Mario Monti quando il nostro paese stava vivendo una profondissima crisi economica con le speculazioni che facevano da padrona e lo spreed a oltre 500 punti.

Consiste in 34,20 euro all’anno per le persone fisiche e in aluni casi arriva anche a 100 euro. L’addebito per molti è arrivato il 1 aprile se la rendicondazione della propria banca è trimestrale.

Se qualcuno ha pensato di trovare in modo per aggirare la legge aprendo diversi conti a proprio nome in modo da “spalmare” i soldi, guardandosi bene da restare al di sotto dei mille euro, ha sbagliato a fare i conti. La giacenza di riferimento è infatti la somma delle diverse giacenze che sono riconducibili tutti a un unico intestatario.

Addebito inaspettato sul conto corrente, come non pagarlo

Addebito conto corrente
Pixabay

L’addebito del trimestre dovrebbe quindi essere visibile già dal giorno 1 e pari a 8,55 euro. Ricordiamo che non si tratta di una imposta da pagare da parte dellcorrentista o del titolare del libretto. Tutto avviene automaticamente.

Ma c’è il modo per evitare di pagarlo? Come detto nessun escamotage, lo prevede la stessa legge. Non sono tenuti a pagare i titolari di un conto con un reddito basso e che hanno un Isee inferiore ai 7.500 euro. L’imposta non riguarda neanche i cosiddetti conti base, ossia quelli che hanno un’operatività bassa con l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente non oltre gli 11.600 euro.

Ma esiste anche un modo perfettamente legale per non pagare l’imposta che comunque non viene evasa. Si tratta di scegliere un istituto di credito che si fa carico dell’imposta.

Di solito sono banche online che hanno bassi costi di gestione e dunque riescono a mettere tra le loro spese questi tipi di imposte. Per loro è un modo per attrarre anche nuovi clienti.

Infine un altro modo è ritirare la liquidità eccedente. Spesso si tratta di piccole cifre che anche se messe insieme da vari conti non creano grandi tesoretti ma che comunque posson essere utilizzati anche per micro investimenti.

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