Bonus per le partite Iva, finalmente chiarezza: come si ottiene

Bonus per le partite Iva: i 200 euro previsti per altre categorie a luglio fanno gola a tutti in un periodo di forti rincari

Bonus Partite Iva
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Tra pochi giorni molti italiani avranno 200 euro in più sullo stipendio, la pensione o l’indennità di disoccupazione. Grazie al Decreto aiuti il governo ha deciso di supportare chi guadagna meno di 35mila euro per fronteggiare l’emergenza inflazione.

Il caro-vita sta mettendo a dura prova molte persone, soprattutto chi non ha redditi alti. Il bonus è una tantum, quindi erogato una sola volta, per lavoratori dipendenti, pensionati, percettori del Reddito di cittadinanza e della Naspi, l’assegno di disoccupazione.

Nessuno degli appartenenti a queste categorie dovranno fare domanda poiché l’accredito sarà automatico. Ci sarà solo un’autodichiarazione da presentare ai propri datori di lavoro.

Il Decreto è stato approvato il 2 maggio 2022 e in questo mese e mezzo ha avuto varie modifiche. Inizialmente infatti non era previsto per chi riceve il Reddito di cittadinanza o la Naspi. E per chi ha la Partita Iva? Il Decreto fin da subito ha previsto soldi anche per loro, ma c’è ancora attesa.

Bonus Partite Iva, cosa dice la legge

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La situazione attuale è questa: i soldi arriveranno ma non si sa né come né quando. Anzi, bisogna aggiungere che non si sa neanche quanti sono.

Il decreto attuativo dell’articolo 33 del Decreto aiuti, doveva arrivare entro il 17 giugno. La scadenza c’è stata e ancora non si conosce nulla. Quanto sta accadendo fa venire in mente gli aiuti per via del Covid. Alcune categorie rimasero allo sbando e i tempi per ricevere i soldi si allungarono molto.

Per le Partite Iva c’è anche il dubbio che si possa trattare di 200 euro. Non si conosce infatti la cifra precisa dell’aiuto, che potrebbe essere uguale per chi riceverà l’aiuto a luglio, oppure diversa.

Lo stesso articolo 33 della legge citata prevede che a regolare la questione sarà un decreto del Ministero del Lavoro insieme a quello dell’economia. Il concerto tra i due dicasteri avrebbe dovuto portare al decreto entro trenta giorni dall’entra in vigore della legge e l’attesa sembra infinita.

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