Buoni fruttiferi scaduti, è possibile riottenere la somma iniziale anche se sono passati i termini stabiliti dalla legge

Il rendimento non è dei più alti ma gli italiani continuano ad affidare i propri risparmi alle Poste e in particolare ai Buoni fruttiferi. Perché scelgono questa soluzione e non il conto in banca? Innanzitutto, i soldi stanno più al sicuro, non c’è il rischio di cadere in qualChe truffa con il Pin della carta della banca che finisce in mani sbagliate o che la carta si smagnetizzi.
Seconda cosa, a differenza dei libretti postali o del BancoPosta, non bisogna mostrare il valore dei buoni ai fini dell’Isee e non c’è il rischio che venga applicata l’imposta di bolla. Insomma, i costi sono pari a zero. E poi, anche se pochi, gli interessi comunque ci sono. Aprire un buono a un bambino appena nato è un’abitudine di tanti in modo che da grande possa trovari un gruzzoletto tutto suo.
Succede anche che i risparmiatori si trovano davanti a una brutta notizia quando vogliono riprendere i proprio soldi: rimborso negato perché caduto in prescrizione. Come fare in questi casi?
Buoni fruttiferi scaduti: la soluzione
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Trascorso il tempo dovuto, alcuni risparmiatori presso l’ufficio postale hanno trovato una brutta sorpresa perché i Buoni erano di tipo AA1 e AA2 con scadenza a 7 anni. È successo particolarmente nel Veneto. Hanno poi scoperto che erano passati anche 10 anni dalla prescrizione. La situazione si è creata perché un errore era stato commesso all’epoca della sottoscrizione con i clienti che non avevano avuto le giuste informazioni o comunque erano stati superficiali.
Secondo l’associazione Consumatori24 è possibile fare ricorso che consente di ottenere i soldi iniziali, senza gli interessi. Proprio la mancanza di trasparenza iniziale potrebbe essere un punto sul quale i risparmiatori possono far leva per avere i soldi.
Alcuni buoni fruttiferi postali potrebbero non indicare la data di scadenza sullo stesso. Se poi al risparmiatore non viene consegnata la documentazione che spiega tutto in dettagio, si possono avere i soldi nonostante la prescrizione.
Ma cosa cambia tra la data di scadenza e prescrizione? La prima indica il termine ultimo in cui il buono produce interessi. La seconda, invece, è il termine entro cui si può esercitare il diritto di rimborso, ossia 10 anni dalla scadenza del Buono.