Decreto aiuti bis, quali sono i vantaggi previsti dalla legge: più soldi in tasche per lavoratori e pensionati

La novità principale del nuovo decreto Aiuti riguarderà il taglio del cuneo fiscale che consentità di aumentare gli stipendi, da settembre fino a dicembre. Un intervento che può essere definito provvisorio. Il nuovo governo che nascerà dalla maggioranza del voto del 25 settembre, deciderà come rendere strutturale l’intervento.
Al momento i dubbi sono sulla consistenza del taglio. I sindacati chiedono che l’importo totale sia superiore ai 200 euro del bonus. Il decreto ha messo a disposizione 14,3 miliardi di euro ma non sono soldi che si possono utulizzare tutti per il taglio.
In parte serviranno per l’adeguamento all’inflazione delle pensioni e per la proroga del taglio delle bollette e non solo. Ricordiamo che il 21 agosto scade il taglio sulle accise di benzina e diesel e va prolungato. Dunque, di quanto aumenteranno gli stipendi fino alla fine dell’anno?
Non sarà prorogato il bonus 200 euro che riceveranno alcune categorie ad ottobre e non ci sarà neanche il taglio dell’Iva sui prodotti alimentari, com’era stato ipotizzato. È previsto invece l’anticipo del meccanismo delle pensioni che aumentano in base all’inflazione. Anziché a gennaio, dunque, avverrà a settembre.
Decreto aiuti bis, come aumentano gli stipendi: la richiesta dei sindacati
LE NOTIZIE IMPORTANTI DA NON PERDERE OGGI:
- Bancomat, troppe commissioni: si corre ai ripari
- Sms da UniCredit: attenzione al messaggio o siete in trappola
- Il bonus passa da 200 a 450 euro: ma solo una categoria può usufruirne
Come avverrà la rivalutazione? Sulla base dei primi sei mesi del 2022. Ciò è un vantaggio ma anche il suo contrario. L’aumento verrà riconosciuto prima ma sarà minore rispetto a che se fosse avvenuto a gennaio 2023 quando l’inflazione sicuramente – purtroppo – sarà maggiore di oggi.
Il segretario della Cgil, Maurizio Landini, in un’intervista al Corriere della Sera ha parlato dell’aumento degli stipendi. Dopo l’incontro con Mario Draghi dei giorni scorsi continua a chiedere di redistribuire le risorse ai lavoratori dipendenti e ai pensionati, soprattutto in considerazione dell’aumento del Pil che ha superato le previsioni.
Il taglio delle tasse sul lavoro, insiste il leader sindacale, deve essere “consistente” e superiore alla cifra del bonus 200 euro. In pratica fino a dicembre sulla busta paga e sull’indennità di pensione, chi ha un reddito inferiore ai 35mila euro deve ricevere un aumento maggiore di 200 euro.
Ma di quanto possono aumentare gli stipendi? Qualche stima è ststa fatta. Il Messaggero ha ipotizzato che al taglio dei contributi dello 0,8% già in vigore si possa aggiungere un ulteriore 1%: il totale è presto detto con l’1,8% che i lavoratori pagherebbero di meno.