1.000 euro a dipendente: come evitare l’aumento delle spese

1.000 euro a dipendente. un’iniziativa particolare in un evento storico molto difficile caratterizzato da forti rincari

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Da anni si vive con il timore che il gas russo comprato dall’Europa potesse essere usato un giorno come arma di ricatto. La guerra in Ucraina è solo uno degli atti delle tensioni tra i due paesi. Nel 2014 la Russia di Putin aveva annesso la Crimea con un referendum, secondo molti poco democratico. Di tanto in tanto Mosca minacciava Kiev di lasciarla a secco di gas ma quel materiale così prezioso fondamentale anche per il resto d’Europa.

Da febbraio, da quando la Russia ha invaso i confini Ucraina, la crisi si è acutizzata e tutto costa di più. Tra aziende che chiudono o riducono la produzione a causa dell’aumento dei costi energetici, altre erogano dei bonus ai propri dipendenti per aiutarli contro il caro vita. Non c’è solo lo Stato dunque che aiuta con bonus, sconti e agevolazioni. Alcuni lavoratori che hanno la fortuna di lavorare in determinate aziende, riescono a ottenere altri benefici.

1.000 euro a dipendente: qual è l’azienda

LE NOTIZIE IMPORTANTI DA NON PERDERE OGGI:

È il caso del gruppo LU-VE che accrediterà un bonus straordinario a tutti i suoi dipendenti in tutti i Paesi in cui la società è presente.

Ad agosto 2022, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, segna un aumento dello 0,8% su base mensile e dell’8,4% su base annua. Un’inflazione record che non raggiungeva questi numeri dal 1985 così alta non si registrava da dicembre 1985, quando fu pari a +8,8%.

Nel trambusto dell’aumento generalizzato dei prezzi, come detto, molte aziende rischiano davvero il tracollo. Altre, invece, riescono addirittura a riconoscere dei bonus ai propri dipendenti. I gruppo LU-VE accrediterà un bonus straordinario di 1000 euro grazie a una combinazione: cash sulla retribuzione mensile e buoni carburante. I buoni carburanti che possono anche essere riconosciuti ad personam.

Il gruppo è uno dei maggiori costruttori mondiali nel settore degli scambiatori di calore ad aria quotato in Borsa a Milano. Il presidente, Iginio Liberali, ha spiegato i motivi che hanno portato a questa scelte che si può definire controtendenza. “Vogliamo dimostrare concretamente la nostra vicinanza e il nostro sostegno a chi ogni giorno lavora insieme a noi”, si legge sull’Ansa.

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