Caro bollette: fino a 700 euro di rimborso, scopri come fare

Caro bollette, le mosse di Comuni in diverse direzioni: lavori imminenti e interventi a favore dei concittadini

Caro bollette
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In vista di un autunno e un inverno pesanti dal punto di vista dei consumi energetici, i Comuni corrono ai ripari. Lampioni spenti prima (buio totale in alcune strade nelle ore notturne) o con minore intensità e chiusura anticipata degli uffici: sono tanti gli interventi messi in campo dalle amministrazioni. Decisioni che si intrecciano con la sfida della transizione ecologica, tra progetti del Pnrr e incentivi a operazioni sempre più verdi.

Per fare un esempio, a Bari la giunta comunale sta sostituendo le vecchie luci dell’illuminazione pubblica con impianti a led che consumano molto meno. Stessa cosa sta avvenendo in tante altre città dello stivale.

Le amministrazioni locali devono comunque fare i conti con i bilanci non sempre positivi già prima che le tariffe delle bollette schizzassero alle stelle. Sono comunque decisioni che in alcuni casi già erano state prese o erano in programma.

Caro bollette, bonus dei Comuni

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Ma i Comuni, sempre nell’ambito del risparmio energetico e del caro-bollette, hanno assunto altre delibere molto importanti che riguardano ancora più da vicino i cittadini. Quindi non tutti hanno problemi a far quadrare i bilanci. Alcuni riescono a erogare fondi.

C’è ad esempio Brescia dove fino al prossimo 16 settembre si può chiedere un bonus sociale da 200 o 300 euro di sconto su gas e luce. La misura riguarda chi ha un Isee di massimo 18mila euro. Sempre in Lombardia a Seregno, vicino Monza, lo sconto arriva fino a 500 euro ma l’Isee può arrivare fino 30mila euro.

Tempo invece fino al 30 settembre a Reggio Emilia, Osimo, in provincia di Ancona e ad Albignasego nel Padovano. Il bonus va da 300 a 700 euro mentre a Porto Mantovano (Mantova) è previsto il rimborso delle ultime due fatture per cittadini con Isee fino a 18mila euro. A Pontinvrea, nel Savonese, il Comune ha creato un fondo grazie al quale azzera l’Iva sul gas e fornire il pellet per il riscaldamento per i cittadini a reddito basso. Vari interventi in diverse città con le ordinanze che proibiscono i commercianti di lasciare le porte aperte se hanno il condizionatore accetto. Sono previste le multe.

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