Fatture false e bonifici extralarge: scoperto un sistema da 2 milioni di euro

Nel 2022 la diffusione delle truffe online ha raggiunto cifre da capogiro, l’ultima della serie riguarda le fatture false ed i bonifici extralarge. Ecco di cosa si tratta

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Truffa fatture (Foto Canva)

I dati sulle truffe online dei primi otto mesi del 2022, dati diffusi nel report di quadrimestre della Polizia Postale, segnalano una crescita esponenziale dei tentativi. Rispetto allo stesso periodo del 2021 sono cresciuti di quasi il 15% superando gli 800.000 tentativi.

Ma non solo. Le forze dell’ordine aspramente impegnate a combattere e reprimere ogni tentativo riscontrano che un italiano su due è oggetto di un tentativo di smishing, di vishing o di phishing.

Parliamo delle nuove frontiere della truffa online quelle che attraverso l’uso di sms, WhatsApp, e-mail o telefonate moleste inducono i malcapitati a fornire inconsapevolmente o a perdere per mano di meccanismi informatici, i propri dati sensibili.

Questa crescita esponenziale dei tentativi di truffa, rivelano tanto la Polizia Postale quanto le principali associazioni a tutela dei consumatori sono il frutto del ricorso massicci ai servizi online da parte dello Stato e delle aziende private nel periodo della pandemia da coronavirus.

Molti cittadini, infatti, non erano adeguatamente preparati o alfabetizzati al loro uso e farli cadere in “trappola” per abili truffatori informatici è stato spesso un gioco da ragazzi.

Come funzionava la gang delle fatture false

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Poi ci sono le truffe online definite di “livello superiore”, quelle che vengono organizzate da veri e propri consorzi criminali, vere e proprie gang. L’ultima della serie è stata scoperta a Palermo, dopo mesi di indagini, lo scorso fine settimane.

Solo che stavolta la truffa online non era a danno di un singolo malcapitato ma dello Stato, dell’Agenzia delle Entrate per la Precisione. Il meccanismo abilissimo. Sono state create quattro azienda fittizie tutte con sede nel capoluogo della Sicilia, la Arca edilizia srl, la
A&G Multiservice sas, la Anpi Naval srl e la General Service Società Cooperativa.

Usando queste scatole cinesi una serie di persone ha emesso fatture false con relativi pagamenti di contributi per 2 milioni di euro. Il meccanismo prevedeva erogare lavori edilizi e di giardinaggi da parte di impiegati dello Stato e percettori del reddito di cittadinanza che venivano saldati a nero.

Il guadagno delle “imprese” era il 10% della singola fattura. Al termine dell’indagine sono finiti agli arresti domiciliari tre imprenditori siciliani di 71,70 e 68 anni. Sono accusati di truffa, associazione a delinquere ed emissione di fatture false. Rischiano dai 3 ai 7 anni di galera

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