Invalidità Civile INPS: cosa fare se avviene questo

Ecco l’iter di contestazione nel caso in cui l’Istituto previdenziale neghi il riconoscimento del verbale sanitario. Come occorre procedere

Invalidità Civile INPS: cosa fare se avviene questo
Invalidità civile INPS (Foto Adobe)

Il varo della Legge 104 del 1992 ha contribuito in modo decisivo ad equiparare i diritti dei cittadini normodotati con quelli dei cittadini disabili o invalidi. Il passo da gigante è stato rappresentato dal passaggio dall’integrazione all’equiparazione – appunto – nel quadro dei diritti. Quando si parla di diritti, si intende quella sequela di prerogative in ambito normativo, dal punto vista sociale, lavorativo, previdenziale e – ovviamente – sanitario.

Il riconoscimento previdenziale di una disabilità o un’invalidità grave comporta l’accesso a permessi lavorativi, contributi pensionistici e no, incentivi sulle spese sanitarie e non solo sia per i diretti interessati che per le persone che sono loro accanto, familiari, parenti o conoscenti che dedicano molte ore della giornata alla cura e alla vicinanza del soggetto con problemi psichici o motori.

Invalidità Civile INPS: come contestare l’esito negativo della commissione medica

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Con l’istituzione dell’invalidità civile, lo Stato fornisce prestazioni sociali ed economiche per agevolare il tenore di vita delle persone coinvolte nel particolare contesto della patologia. L’invalidità civile è stabilita nella riduzione permanente della capacità lavorativa di almeno un terzo ; se l’invalido è minorenne, essa viene intesa nella difficoltà nel fare i compiti e svolgere le  funzioni proprie della sua età.

L’invalidità civile è riconosciuta a partire dalla soglia minima del 34 per cento fino al 100 per cento: si parte dal rilascio graduale di concessioni e congedi fino al riconoscimento di esenzioni, di un assegno mensile e – per invalidità totale – della pensioni d’inabilità. Inizialmente è il medico di base a riconoscere lo stato di invalidità rilasciando un apposito certificato medico introduttivo, ove sono specificate le patologie.

Per il riconoscimento dell’invalidità civile, il soggetto deve inoltrare la specifica domanda all’INPS per sottoporsi alla visita medica: convocato e visitato, egli riceverà dalla commissione medica un verbale col giudizio conclusivo; è positivo se riscontra ciò che concerne il grado di invalidità richiesto; il giudizio è negativo se il grado riscontrato è più basso rispetto a quello richiesto.

In caso di quest’ultimo, l’interessato ha sei mesi di tempo a disposizione per fare ricorso. Con la contestazione, il Tribunale procede ad un accertamento tecnico preventivo (ATP), nominando un consulente tecnico d’ufficio (CTU) per sottoporre nuovamente a visita il ricorrente per verificare il suo grado di invalidità: se riconosce il grado e senza alcuna opposizione da parte dell’INPS, si raggiunge dunque l’assegnazione. Con un nuovo esito negativo (giudizio “di merito”), la domanda all’INPS necessita di una nuova presentazione. In possesso di un reddito fino a 11.746,68 euro il ricorrente meno abbiente può accedere al gratuito patrocinio, evitando anche la spesa del proprio avvocato.

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