Bollo Auto, arriva la sanatoria: il nuovo sistema per pagarlo

Bollo Auto, sanatoria: cosa succede per alcuni cittadini che attualmente non sono in regola con i pagamenti

Bollo auto
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Il bollo auto è tra le tasse più odiate dagli italiani. Un po’ come il canone Rai perché riguarda il possesso e non la fruizione del bene. Così come se un cittadino non guarda i canali Rai deve pagare comunque perché è una tassa legata al possesso del televisione, lo stesso principio riguarda il bollo.

Se si è proprietari di un’auto, anche se questa è ferma in garage, bisogna pagare comunque.

È importante ricordare che si tratta di una tassa su base regionale e che dunque c’è autonomia decisionale. Ogni Regione infatti può infatti la tariffa o per chi prevedere l’esenzione o uno sconto. Per fare un esempio, in Lombardia e in Piemonte non si paga nulla per i veicoli elettrici. In altre Regioni invece l’esenzione vale solo per i primi cinque anni di immatricolazione e successivamente c’è lo sconto di ben il 75%.

Bollo Auto, sgravio in una regione

Ma davvero c’è una norma che prevede il rinvio del pagamento al prossimo anno? Ciò riguarda i cittadini residenti in Sicilia.

In pratica chi risulta attualmente non in regola, può stare tranquillo ancora per qualche settimana. Infatti fino alla fine di febbraio 2023 è possibile pagare i mancati adempimenti. I pagamenti sono per il periodo compreso tra il 1 gennaio 2016 e il 31 dicembre 2021.

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Sono però escluse dall’esenzione dello sgravio tutti i mancati pagamenti successivi al 2021. Ricordiamo che è importante rispettare la scadenza ma solitamente c’è sempre di tempo per riparare. Se un bollo scade a dicembre 2022, l’automobilista-contribuente può pagare fino a gennaio 2023 e così via per un mese.

Come detto le regole sono regionali ovviamente rispettando quelle nazionali. Per il 2023 nulla è cambiato. Il pagamento avviene sempre in base ai e alla classe energetica, Se Euro 4, Euro 5 o Euro 6.

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Oltre alle esclusioni dai pagamenti o dagli sconti per le auto elettriche, non pagano neanche i possessori di auto d’epoca, ossia che hanno oltre 30 anni di immatricolazione.

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