La mamma risponde all’annuncio online: persi 500 euro

Annuncio online per la vendita di un Bimby: la donna ha regolarmente pagato la cifra pattuita ma il prodotto non è mai stato consegnato

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Comprare e vendere online è un’attività ormai diffusissima. Esistono da tempo siti specializzati e ogni giorno sono milioni le persone che fanno affidamento ad essi. Purtroppo anche questo campo è fertile per i truffatori.

Chiunque abbia almeno una volta comprato o venduto un prodotto si è accorto che i tentativi di raggiri sono dietro l’angolo. Quando si è venditori arrivano diversi messaggi dove si chiedono i dati della carta per poter poi effettuare un bonifico. Se si è compratori, il rischio è che dopo aver pagato la merce non arriverà mai a destinazione.

Risponde all’annuncio online e paga: cos’è successo

Una caso del genere è successo a una donna di Perugia che all’epoca dei fatti aveva da poco avuta una bambina. Compiuti i cinque mesi, era pronta per lo svezzamento.

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Su Marketplace, il sito al quale si accede tramite Facebook, aveva trovato un Bimby, il robot da cucina, un prezzo molto conveniente: soli 500 euro. Secondo un’indagine, però, si tratta di una truffa poiché non è mai stato consegnato nonostante sia avvenuto il pagamento.

Una donna di 32 anni è finita sotto processo con l’accusa di truffa, perché. Secondo gli accordi presi via web, il materiale sarebbe stato consegnato ad avvenuto bonifico.

L’acquirente però qualcosa lo aveva ricevuto, un codice della spedizione con corriere. Una prova della buonafede della venditrice? Assolutamente no visto che quei numeri, ad avvenuta verifica, non hanno condotto a nessun pacco tracciabile.

Secondo la Procura del capoluogo umbra, riporta Perugiatoday.it, la venditrice avrebbe “rassicurato la persona offesa dell’avvenuta spedizione, mediante la trasmissione a mezzo messaggistica Whatsapp di una lettera di vettura della società Sda”.

Mercoledì 1 febbraio c’è stata un’udienza del processo ed è stata sentita proprio la vittima e il corriere ha confermato che non c’è mai stata alcuna consegna.

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L’imputata ha sempre respinto le accuse e si è difesa con i messaggi della trattativa, sostenendo che la consegna è avvenuta a mano alla madre dell’acquirente. A maggio prossimo ci sarà un nuovo appuntamento per la fase istruttoria del processo.

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