Aumento in busta paga, a quanto ammonta e quando scatta

Cosa è previsto per l’aumento in busta paga per il quale il Governo Draghi ha varato degli appositi fondi. Cosa c’è da sapere.

Aumento in busta paga
Aumento in busta paga Foto dal web

Aumento in busta paga, ci sono buone notizie per i lavoratori. In realtà solamente per alcuni, ma per loro sono previste delle novità decisamente molto gradite. Infatti il surplus previsto per quanto riguarda l’aumento in busta paga può arrivare addirittura anche a 1500 euro in più.

Il Governo ha stanziato 250 milioni di euro per questo scopo, che interesserà i lavoratori statali. Il tutto nel novero di un programma votato anche ad incentivare le promozioni su base meritocratica.

Ed anche l’aumento in busta paga sarà legato al rendimento ed al ruolo che è proprio di ciascun dipendente. Saranno al massimo sei gli scatti di carriera previsti, in base al piano stilato dalla Aran – Agenzia per la Rappresentanza delle Pubbliche Amministrazioni – per gli statali.

All’interno della bozza del nuovo contratto si fa riferimento ai seguenti bonus mensili ulteriori:

  • 280-460 euro per operatori;
  • 616-840 euro per assistenti;
  • 1247-1518 euro per funzionari;

Aumento della busta paga, come e quando avverrà

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I riconoscimenti ulteriori interesseranno direttamente la busta paga. Influiranno, oltre al rendimento, anche i titoli di studio posseduti e l’esperienza professionale maturata. La Pubblica Amministrazione avrà maggiori fondi rispetto al passato, rendendo dunque possibile tutto questo.

Non è infatti più presente il tetto fondi risalente al 2017, che poneva una limitazione per le risorse destinate a finanziare i salti di carriera. Delle novità significative sono attese in tal senso per il mese di novembre.

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Il giorno 3 si discuterà la natura del contratto, finora realizzato solo in bozza. Se dovesse passare subito, si renderanno necessarie solamente poche settimane prima della sua definitiva entrata in vigore.

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Gli innalzamenti degli stipendi dovrebbero concretizzarsi quindi nel corso del 2022. E sfruttando anche il taglio del cuneo fiscale, – una cosa già avvenuta in passato – e la introduzione del nuovo assegno unico ed universale per ogni figlio a carico con meno di 21 anni di età.

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