E-commerce in aumento, il mercato delle merci online arriva a 30,5 miliardi d’euro. Prima di tecnologia e informatica
Durante il lockdown per ovvi motivi tutti abbiamo acquistato di più online. Si diceva nelle prime settimane di chiusura per fortuna che abbiamo raggiunto un livello di avanzamento tecnologico così alto che possiamo sentirci meno soli con internet che è stato fondamentale non solo nella condivisione di notizie ma anche nello stare vicini e uniti pur se distanti.
E se interi settori dell’economia ne hanno sofferto, qualcuno è riuscito a restare a galla grazie alle vendite via web, le aziende specializzate solo in questo ca,po hanno visto la fortuna abbracciarli fortemente.
L’e-commerce è risalito dopo un po’ di flessione ed è tornato ai livelli pre-pandemia con le vendite che hanno superato i 30 miliardi di euro registrando nel 2021 un tasso di crescita maggiore del 18% rispetto all’anno precedente.
I dati sono di un report dell’Osservatorio Hybrid Lifestyle di Nomisma, in collaborazione con Crif, azienda a livello globale che specializzata in sistemi di informazioni creditizie e di business information. Ad aumentare online non sono state solo le vendite tramite pc, tablet e smartphone ma anche gli appuntamenti, i convegni e gli incontri professionali.
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E-commerce, cosa si vende di più online
I settori dove si compra di più sul mercato della rete sono l’elettronica e la tecnologia con un +33%. Al secondo posto, con l’aumento del 27%, c’è l’abbigliamento con scarpe e accessori. Il primo prodotto culinario nella classifica è il vino, + 24%.
Un’altra abitudide registrata è nelle modalità di pagamento perché si preferisce rateizzare, anche tra i giovanissimi con la formula “buy now, pay later” (compra ora, paghi dopo), scelto dal 18% dei consumatori. E cosa succederà nell’anno in corso? Le previsioni sono incoraggianti e potrebbe essereci un + 14% rispetto al 2021.
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Numeri quindi che spiegano qual è la direzione ormai imboccata dal commercio e preferita dai consumatori. Tutto ciò dovrebbe spingere anche i negozianti più riluttanti a dedicare investimento, spazio e tempo anche alle vendite online.
