Primark: apertura prevista in 6 città italiane. Sapete quali sono i reparti in cui i commessi non amano lavorare?

Primark. L’azienda irlandese del fast fashion è già approdata da tempo nel nostro Paese. Conto alla rovescia per l’apertura di nuovi sei store in altrettante città italiane: dove si troveranno 

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Primark (Instagram)

Il prossimo 6 aprile il colosso del fast fashion famoso in tutto il mondo, Primark, catena irlandese famosa per i prezzi competitivi e per la merce dal design accattivante, aprirà il suo primo store nella capitale della moda: Milano.

La location designata si trova nella centrale Via Torino al civico 45, a pochi passi dalla suggestiva Piazza Duomo. Oltre 5mila metri quadrati di superficie commerciale suddivisi su cinque piani disponibili per gli shopping addicted. Sul territorio nazionale sono attivi altri store nelle seguenti città: Arese, Brescia, Campi Bisenzio, Catania, Roma, Rozzano, e Verona. La dirigenza di Primark ha annunciato che presto apriranno altri punti vendita a Torino, Bologna, Caserta, Venezia e Chieti.

Primark: il reparto che in cui i commessi vorrebbero evitare di lavorare

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Primark (Instagram)

Le nuove aperture di Primark in Italia porteranno ben mille opportunità di lavoro in aggiuta ai 2.500 dipendenti già inseriti e operanti.

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Tuttavia, esistono delle sezioni degli store in cui i commessi sono poco felici di lavorare. A svelarlo è stata un’ex dipendente, oggi influencer e YouTuber. La giovane Poleigh Soper ha condiviso la sua esperienza con migliaia di follower.

Ha raccontato di essere stata impiegata in due diversi negozi Primark e, nonostante apprezzi la celebre catena irlandese, ha scelto di non proseguire lì il suo impegno lavorativo.

Ha odiato essere inserita nel reparto maglioni, soprattutto nel periodo di Natale. “Devi letteralmente alzarti e piegare di continuo maglioni e, non appena hai finito ed è tutto ordinato, le persone li estraggono ancora e ancora e devi iniziare tutto da capo” – ha detto la ragazza. “So che suona patetico mi dava davvero fastidio”.

Un’altra area in cui la YouTuber ha confessato di aver odiato è quella dedicata alle calzature.

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“Non ci avevo mai lavorato prima, ma tutto ciò che sapevo era che sarebbe stato un disastro”. Cosa è accaduto? “Taglie di scarpe diverse sparpagliate ovunque. Una appesa al soffitto, altre gettate sul pavimento, una scarpa nera di qua, una scarpa bianca di là, un infradito, uno stivale… no.”

Non era decisamente l’occupazione che faceva per lei e alla fine ha deciso di licenziarsi.

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