Superbonus 110%, le sanzioni previste per le false dichiarazioni

Quali sono le sanzioni previste in caso di documentazione mendace prodotta per la fruizione dell’agevolazione Superbonus 110%? Bisogna prestare massima attenzione.

Superbonus 110 sanzioni dichiarazioni false
(Stefano Ferrario – Pixabay)

Il Superbonus 110% è un’agevolazione fiscale la cui ratio risiede nella volontà del Governo di efficientare il patrimonio edilizio italiano. Nonostante gli ottimi intenti, però, questa misura è stata sin da subito al centro dell’attenzione per le numerose criticità emerse. Il primo fenomeno da arginare, quello delle truffe. Proprio per tale ragione il quadro normativo è divenuto sempre più stringente e le sanzioni più aspre, soprattutto per chi si rendesse responsabile della falsificazione di documenti. Cosa si rischia?

Superbonus 110%, le sanzioni per chi falsifica documenti

Superbonus 110 sanzioni dichiarazioni false
(Daniel Bone – Pixabay)

Un quadro normativo in costante evoluzione quello del Superbonus 110%, pregno di zone grigie. Quel che è certo, però, è il sistema sanzionatorio.

Cosa potrebbe accadere se si falsificassero i documenti? Nel 2020, attraverso il decreto Rilancio era stato previsto che avrebbero risposto penalmente tutti coloro i quali si sarebbero resi responsabili di false asseverazioni a partire da 2.000 fino a 15.000 euro, per ogni documento contraffatto.

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Con il Decreto Anti-Frodi e poi la Legge di bilancio 2022 le sanzioni sono state inasprite. Ed infatti, nelle asseverazioni, qualora fossero inserite informazioni false, anche nelle congruità delle spese, il tecnico che ha redatto il documento può essere punito con una sanzione da 50mila a 100mila euro, reclusione da 2 a 5 anni.

Ora come noto, i crediti derivanti dai bonus edilizi possono essere portati in detrazione, fruiti tramite sconto in fatturo o ceduti ad istituti di credito. Per queste due ultime opzioni, bisognerà farne espressa comunicazione all’Agenzia delle Entrate. Orbene, un caricamento errato in piattaforma si traduce in falsa fatturazione ed il rischio è quello da quattro a otto anni di carcere.

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Anche la Scia, ossia il documento di inizio attività, richiede determinati requisiti. Qualora il tecnico incaricato dovesse omettere o dichiarare il falso, rischierebbe la reclusione sino ad un anno ed una multa fino a 516 euro.

Il visto di conformità seguirebbe lo stesso percorso sanzionatorio. Ed infatti, in caso di dichiarazione fraudolenta, la pena sarà quella della reclusione da un anno e sei mesi fino a 6 anni.

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