Conto corrente, attenzione a questi svantaggi: rischi di pagare di più

In molti non lo sanno ma possono andare incontro alla antipatica eventualità di dovere sborsare più del previsto con il proprio conto corrente.

Una cassetta di sicurezza e del denaro
Una cassetta di sicurezza e del denaro (Pixabay)

Chiunque ha un conto corrente, e questo perché le comodità connesse allo stesso sono molteplici. Un cc è utile per potere avere una destinazione di riferimento su dove ricevere lo stipendio mensile. Oppure per inoltrare dei pagamenti automatici alle tante forme di abbonamento che ci sono. Ed alle quali in tanti fra noi sono legati.

Netflix, Disney+, Microsoft GamePass, Playstation Plus e quant’altro richiedono il pagamento di un canone mensile. E lo stesso dicasi per altri servizi che trascendono dall’intrattenimento. Con un conto corrente a disposizione, inserendo qualche semplice coordinata, provvediamo ad un pagamento veloce ed in totale sicurezza.

Senza considerare poi come in molti utilizzino un conto corrente per mettervi su i propri risparmi. O ancora, un utente può decidere di aprirne più di uno e di depositare una certa somma per un motivo, un’altra per le emergenze e così via.

Conto corrente, il consiglio è di sceglierne uno fruttifero

Banconote e monete in euro
Banconote e monete in euro (Pixabay)

Un conto può essere sia di semplice deposito e prelievo che avere con se in dote il fatto di potere risultare fruttiferi. Con il tempo quindi potremo vedere accresciuta la cifra che avevamo lasciato in origine o che abbiamo modificato noi in maniera diretta.

Gli esperti in ambito finanziario consigliano di fare proprio questo, ovvero di prediligere conti fruttiferi, piuttosto che di tenere in giacenza i propri soldi senza la possibilità che ci sia un ricavo.

E soprattutto con l’ombra sempre incombente dell’inflazione, situazione che caratterizza proprio questo periodo.

Attenti a questi svantaggi: i costi ulteriori

Tuttavia c’è anche un contro. Di solito i conti possono accogliere cifre anche molto elevate. In quei casi però è lecito aspettarsi delle verifiche fiscali da parte dell’Agenzia delle Entrate o delle richieste di spiegazioni da parte magari dello stesso Istituto Bancario al quale ci siamo rivolti.

Senza considerare poi i costi accessori legati ai depositi, a partire da una certa cifra in poi. In media tale soglia scatta a partire dai 5mila euro tenuti in giacenza sul proprio conto.

Cosa che comporta dei versamenti annui di alcune decine di euro all’anno, per coprire i costi di gestione che l’istituto di riferimento deve sostenere per tenere aperto un cc.

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